Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il terzo lungometraggio di uno dei registi più amati di sempre, getta le basi di quelle che poi saranno le pellicole più rappresentative del suo cinema, almeno stando alle sue dichiarazioni. Certo è che la sua è una visione più unica che rara, laddove gli alieni sono amici curiosi e non invasori distruttivi. In questa visione piuttosto fantastica, Spielberg è comunque capace di creare una pellicola pregna di attese, tanto da catalizzare l'attenzione dello spettatore per tutta la durata. Oscillando tra la tensione per l'ignoto, la curiosità per “lo sconosciuto” e la tenerezza dell'atto svelante, tra effetti speciali all'avanguardia (se contestualizzati) e idee intrecciate ma congrue e coerenti tra loro. Non punta su un cast di veterani ma sceglie attori sconosciuti, forse per enfatizzare gli effetti di stupore e quella sensazione di smarrimento che caratterizza non solo lo sguardo degli attori ma anche quello dello spettatore. La regia invece è decisa e definita, si vede che il regista sa quello che vuole raccontare ma soprattutto trasmettere a chi guarda. Già dagli albori Spielberg si è collocato tra i registi più esigenti ma che più ha creato empatia con il suo pubblico.
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