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Incontri ravvicinati del terzo tipo

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Incontri ravvicinati del terzo tipo

di supadany
8 stelle

VOTO : 7,5.
Spielberg ci ha (o almeno mi ha) regalato tanti sogni durante la sua carriera, in questo caso la sua fantascienza sa essere meravigliosa per lo sguardo non solo degli occhi, ma anche del cuore e pure del cervello.

Cinema raro, realizzato con un gusto genuino (e pure sopraffino in più punti) , solo parzialmente mitigato dagli anni che passano (e da un tema affrontato a vario modo più volte negli ultimi due decenni), ma il primo amore non si scorda mai (o almeno non si dovrebbe).

Strani fenomeni fanno presagire il possibile arrivo sulla Terra degli extraterrestri.

Dalla Nasa viene localizzato il luogo ove avrà luogo il contatto, ma nonostante tutti gli accorgimenti per mantenere la segretezza dell’evento alcuni civili, come l’elettricista Roy (Richard Dreyfuss) lo sapranno trovare.

Film che odora di svolta creativa per il cinema fantascientifico, infatti gli extraterrestri non vengono più presentati come pericolosa minaccia, ma come nuovo punto di approdo per la civiltà umana.

Spielberg scrive e dirige questa storia che diviene una vera e propria esperienza sensoriale che non si limita ad effetti speciali d’avanguardia (da citare anche una fotografia premiata con un sacrosanto premio Oscar), ma che anzi trova negli elementi che coltiva un (convincente) modo per proliferare le sue ideologie di pace e fratellanza.

In fondo (ma pure in superficie) ci si trova uno sguardo fanciullesco che sfocia nel fiabesco, una visione perfetta per essere amplificata dall’immaginario cinematografico.

E qui è bravissimo il regista a valorizzare al meglio questo immaginifico contesto, ma anche un pregiato cast offre il suo meglio, è infatti indimenticabile l’interpretazione di Richard Dreyfuss, ma va anche segnalata la presenza dell’icona Francois Truffaut (e la partecipazione sentita di uno dei più grandi registi della storia del cinema non può essere casuale) e con essa la frase benagurante destinata al personaggio di Roy verso il finale.

E così il film di Spielberg non può che essere considerato imprescindibile per il genere, ma merita anche uno spazio importante a tutto campo.

Se il cinema è anche fantasia, qui siamo ai suoi massimi livelli, certo l’immaginario è conciliante come pochi, ma anche, se non soprattutto, di questi tempi, guardarselo non può che fare bene per staccarsi, almeno per un momento, da foschi presagi.

Imperdibile. 

Su Steven Spielberg

VOTO : 7,5.
Regia decisamente propositiva.
Oltre la tecnica ci mette cuore e fantasia filmica.

Su Richard Dreyfuss

VOTO : 7.
Prova molto valida, si cala perfettamente nel contesto e valorizza al meglio un buon personaggio.

Su François Truffaut

VOTO : 6,5.
Presenza gustosa ed affascinante.

Su Teri Garr

VOTO : 6++.
Interessante.

Su Melinda Dillon

VOTO : 6.
Sufficiente.

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