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Incontri ravvicinati del terzo tipo

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Incontri ravvicinati del terzo tipo

di cheftony
6 stelle

Una serie di strani eventi avviene in giro per il mondo: nel deserto dei Gobi vengono rinvenuti aerei militari degli Stati Uniti intatti e privi dei piloti, mentre nell'Indiana il tecnico Roy (un intenso e convincente Richard Dreyfuss) s'imbatte in un gruppo di UFO. Da allora, Roy è ossessionato dalla forma della Torre del Diavolo nel Wyoming (vale a dire proprio il punto in cui gli scienziati hanno costruito in gran segreto una base per l'incontro con gli alieni che da mesi tempestano l'atmosfera di segnali sonori), diventando tanto avulso da indurre nella moglie una disperazione tale da scappare di casa coi figli; la stessa ossessione nasce anche in Jill, una donna anche lei presente la sera dell'avvistamento, in seguito al rapimento del figlio di 3 anni proprio da parte degli alieni.
Secondo la classificazione dell'ufologo Hynek, i due sono stati protagonisti di un incontro ravvicinato del II tipo. Poco manca al terzo, quello che prevede un vero e proprio incontro fra l'uomo e le creature aliene...

Steven Spielberg e la fantascienza: un connubio davvero difficile da commentare. Se da un lato quello che è considerato uno dei pochi registi tanto bravi quanto commerciali può avvalersi di un talento innegabile, dall'altro paga il suo essere eternamente bambinone, rischiando di essere superficiale e favolistico. Incontri ravvicinati del terzo tipo non fa eccezione; gli alieni in missione pacifica sulla Terra sono tuttavia una bella trovata, in seguito decisamente inflazionata, di Spielberg, contraria a tutta la fantascienza precedente, che aveva sempre ritratto gli extraterrestri come creature aggressive, pronte a sostituirsi agli umani o ad annientarli.
E' il resto a non convincere del tutto: semplicistico, bonario, inverosimile. Un finale effettivamente magnifico per perizia registica, fotografia e colonna sonora del solito John Williams è la ciliegina su una torta non perfetta ma digeribilissima da gran parte del pubblico, a quei tempi immagino più facilmente strabiliato di adesso dall'apparizione di una creaturina aliena inoffensiva e sorridente.
Una favola sull'uomo e sugli alieni al contempo furba e ingenua, si lascia ben vedere, ma a mio giudizio è meno entusiasmante e geniale di quanto potesse apparire allora.

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