Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Un codice di comunicazione interstellare in cinque note,un appuntamento al buio di una notte del Wyoming tra creature di pianeti diversi e lontani,un contatto mentale,visivo e tattile con piccoli alieni venuti a conoscere gli umani.Steven Spielberg,arrivato al successo straordinario de"Lo squalo",grande film d'intrattenimento realizzato però su commissione,gira il suo primo kolossal "personale":un apologo tra il mistico,lo scientifico e il fantastico,delineando definitivamente la sua tendenza a narrare storie di "persone comuni coinvolte in eventi straordinari".A distanza di oltre venticinque anni,"Incontri ravvicinati..." è ancora un viaggio emozionante verso un'altra conoscenza,verso la necessità di sperare che ci sia qualcosa "oltre ancora",ma tangibile,non solo etereo.Richard Dreyfuss è l'uomo qualunque animato da un'irrazionale "chiamata" all'incontro ravvicinato,Francois Truffaut è l'uomo di scienza sensibile che invidia l'altro,non perfettamente conscio dell'enormità della situazione.E lo sguardo finale degli alieni agli uomini che li guardano abbandonare il suolo terrestre è l'intenerita curiosità verso un'umanità innocente e forse degna di capire di più .Uno dei momenti più commoventi dell'intero cinema spielberghiano.
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