Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Alla morte della madre, il piccolo Andrea (Colagrande) cerca conforto nel padre (Quayle), console inglese presso l'ambasciata di Firenze. Ma l'uomo, che vede in Andrea un ragazzino forte e insensibile, gli preferisce il fratello più piccolo (Giannozzi). Soltanto davanti alla tragedia della morte di Andrea il padre riuscirà a capire i bisogni del figlio.
A cavaliere tra il sentimentalismo in stile deamicisiano e le analisi di Mitscherlich sulla nascita di "una società senza padre", Comencini analizza la psicologia del rapporto tra padre e figlio in un'ottica che gli è congeniale: lasciando cioè sullo sfondo la dimensione sociologica e facendo aggallare quella squisitamente emotiva. Nella libera riduzione cinematografica di Leo Benvenuti e Piero De Bernardi (con la collaborazione di Lucia Drudi Demby e Giuseppe Mangione), tratta dal romanzo omonimo di Florence Montgomery, motivi di autentica commozione si alternano ad altri francamente retorici per un film che rimane comunque un caposaldo del genere psicopedagogico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta