Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Un film diverso dal Il sevo a cui si potrebbe anche collegare, visto la collaborazione e l’attore Bogarde, qui siamo lontani dal sadismo psicologico che influenza la storia e l’intero film, qui c’è un’analisi precisa e fortissima della società borghese, che vive doppie vite, e mai palesa apertamente i veri impeti e bisogni, sacrificandoli fino all’estremo, infatti nella storia, mai esploderà del tutto una situazione sentimentale, ma tutto verrà sempre camuffato, non detto, abbozzato. Anna è la sfinge del film, che mette tutto a soqquadro e nella scena della macchina, egoisticamente, contribuisce alla morte del compagno, con espressa indifferenza, cosa che si ripeterà anche con gli altri due uomini con cui avrà rapporti. La donna affronta l’ipocrisia di quel mondo, passando oltre senza rimpianti e senza voltarsi indietro. Quel mondo borghese reagirà nella stessa maniera, nel senso che nulla si è spostato di fatto, malgrado gli eventi, e si aspetta un altro incidente per dare un venticello di novità che durerà fino a quando si vorrà sostenerlo, sapendo già in partenza che non ci sarà mai una rivoluzione tale da sconvolgere le vite preordinate.
Una storia che bisogna vivere dal di dentro
Un film particolare e congegnato in maniera mirabile, fra i suoi migliori tentativi di evoluzione
Un attore feticcio per il regista e per noi rimane sempre un grande
Attore molto sfaccettato, che se sfruttato al meglio rende moltissimo
Un volto che fa il film
Giovane e già propmettente
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