Regia di Renzo Martinelli vedi scheda film
Ho visto il film in dvd e sinceramente mi è piaciuto. L'ho trovato in effetti un po' estremista, ma la recitazione è ottima da parte di tutti gli attori e la storia è ricca di patos. Nel panorama prevalentemente deludente del cinema italiano attuale questa può essere una delle poche pellicole che si salvano. Francamente non condivido e non capisco la critica eccessivamente negativa della recensione di Film TV. I dialoghi non sono affatto "insostenibili", ma realistici se inseriti nella quotidianità. Come si fa a parlare di "politica scorretta" e di "colpi dalla cintura in giù"? E come di può dire che Harvey Keitel "getta il suo talento per un pugno di dollari", quando appare come un attore solido e quasi anche fisicamente carismatico nella sua drammatica interpretazione? Spesso mi capita riguardo al cinema contemporaneo di riscontrare che film definiti "buoni" sono letteralmente invedibili e insipidi o quanto meno strani e film definiti "mediocri" invece regalano piacevoli sorprese e risultano ben realizzati. Vorrei sapere in base a quali criteri i critici contemporanei, rispetto a quelli di una volta, valutano i film, perchè francamente io non riesco a comprendere i loro un po' strambi parametri di giudizio. Non sarà anche che in questo film il riferimento negativo ai critici stessi da parte del regista, li abbia indispettiti e abbiano voluto in un certo senso "vendicarsi" e infierire?
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