Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Secondo capitolo prolisso e fracassone della saga dei Pirati dei Caraibi. Non può reggere il confronto con il primo riuscitissimo film. La qualità e l'intensità dei personaggi calano molto. Tutto appare riciclato e scontato.
Quando la smetteranno, negli Usa, di sfornare questi sequel così mediocri?
Non che questo episodio manchi di avventura e azione, ma l'inventiva lascia a desiderare. La storia delle maledizioni ha già stufato, perché ripeterla? E poi, gli uomini-piovra sono veramente disgustosi. Peggiori degli uomini-scheletri.
Questa volta, invece che cercare il figlio del pirata Turner, si cerca uno scrigno contenente un cuore, ma la dose di intrattenimento offerta non è molto coinvolgente o emozionante. Alla lunga, si finisce per sbadigliare. I momenti simpatici e divertenti si contano sulle dita di una mano.
La trama si segue con fatica a causa di una narrazione farraginosa e di una serie di sviluppi contorti e di scarso interesse. Tutto s'ingarbuglia così tanto a un certo punto, da smorzare l'attenzione degli spettatori. Qualche taglio qua e là non avrebbe guastato.
Poche le scene riuscite e, a partire dal secondo tempo, la noia regna sovrana. Peccato che la Disney non sia riuscita a fare di più, con una sceneggiatura migliore magari.
Naturalmente, anche in questo caso la punta di diamante del film è Jack Sparrow, il pirata più bizzarro e gioviale della storia del cinema.
Nonostante i protagonisti siano altri, è lui che intrattiene e diverte - mitica l'intera sequenza in cui si finge grande capo di una tribù di indigeni e viene poi scoperto. Forse, senza la sua istrionica interpretazione, il film ci avrebbe perso parecchio.
L'aspetto romantico della storia si appiattisce e il finale mozzafiato, ma inconcludente, lascia la porta aperta addirittura all'arrivo di un terzo episodio.
Nel complesso, Gore Verbinski avrebbe potuto far di meglio e neanche il cast ha brillato come nel primo capitolo.
Keira Knightley ha perso la sua iniziale raffinatezza, acquisendo un aspetto androgino e un temperamento dinamico un po' troppo sopra le righe. Orlando Boom è diventato un tantino noioso e ripetitivo proprio come Johnny Depp, tuttavia ancora un pochino divertente perlomeno e sempre a suo agio nel ruolo del pirata Sparrow.
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