Regia di Gore Verbinski vedi scheda film
Il ritorno in grande stile di Jack Sparrow (Johnny Depp), che al comando della “Perla nera”, cerca il forziere che contiene il cuore di Davy Jones, mostruoso pirata-calamaro; del forziere si occupano anche la coppia Turner e Swann (Bloom e Knightley) e l’ex commodoro della “Perla nera”, tutti per motivi ugualmente importanti, ma decisamente diversi. Il secondo capitolo dei Pirati dei Caraibi ha la stessa forza ludico-espressiva del primo film, anche se gli equilibri cambiano: Sparrow è più protagonista e, anche per l’ingresso prepotente del pirata Davy Jones, passano in secondo piano Bloom e Knightley. L’interpretazione di Depp, vera attrazione del primo capitolo, viene impostata in maniera ancor più pleonastica: Sparrow è più effeminato, più logorroico, più eccessivo: quasi un altro personaggio rispetto a “La maledizione della prima luna”. Ancora battaglie, inseguimenti, duelli, ma i dialoghi aumentano, inversamente alle situazioni divertenti, che si fanno anche più irreali (la finta isteria della Knightley, per attirare l’attenzione durante il duello a 3 attorno al forziere ritrovato, ne è l’emblema).
Visione necessaria per chi ha visto il primo capitolo, soprattutto perché nonostante la pressione di Bruckheimer, il tocco Disney è assolutamente evidente ed il film è decisamente per tutta la famiglia.
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