Regia di Michael Winterbottom, Mat Whitecross vedi scheda film
La sincerità degli istant-movie di Winterbottom impedisce di tacciarlo di opportunismo ma non di mancanza di lucidità: l'assenza di drammaturgia proibisce alle immagini di esplodere. Se la prima parte in Afghanistan è allucinante, la seconda a Guantanamo non riesce a colpire, né a scuotere. I risultati sono inferiori alle potenzialità e la denuncia è meno forte delle premesse.
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