Regia di Pierre Granier-Deferre vedi scheda film
Voto 6,5. Nella Francia dell’epoca Pompidou, Julien Dandieu (Alain Delon), leader di un immaginario Partito Repubblicano Unificato, ha una moglie in cura presso un istituto psichiatrico, un fedelissimo braccio destro (Claude Rich) e un’amante, Creezy (Sidney Rome), fotomodella di grido, delusa del poco tempo che Julien ha da dedicarle. Un rimpasto di governo sembra aprirgli la strada di un importante ministero. Molti, all’interno del suo stesso partito, sono contrari. Alcune sequenze ci mostrano i momenti felici che Julien ha vissuto insieme a Creezy. Nel finale, quest’ultima gli chiede per telefono di raggiungerla immediatamente, dimostrandole così di anteporre la loro relazione alla sua carriera. Nel frattempo, però, Julien è stato convocato all’Eliseo per l’agognata nomina ministeriale. Quando raggiungerà Creezy, sarà troppo tardi. Il film non è certo un capolavoro, ma si lascia vedere per più di un motivo. Delon non ha difficoltà ad interpretare un uomo politico freddo, cinico, ambizioso e antipatico. L’atmosfera nevrotica che si respira all’interno della macchina-partito è resa in maniera efficace ed è cambiata davvero poco fino ai giorni nostri. Claude Rich, nel ruolo di braccio destro intelligente e svelto, ma fondamentalmente leale, è impeccabile, anzi è la migliore sorpresa dell’intero film. Jeanne Moreau è relegata ad una parte marginale ma convincente, nei panni della mentore di Julien. Solo tre incisive apparizioni. Cosa dire di Sidney Rome? Era proprio bellissima e qui, per giunta, recita bene.
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