Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Tre episodi con protagonisti altrettanti uomini appena usciti dal carcere, scontata la pena per i loro errori passati. Un chirurgo, condannato per aver ucciso un paziente con la sua imperizia, tenta in ogni modo di riscattarsi, ma trova solo ostilità e neppure lui ormai si fida più di sé stesso. Un rapinatore al ritorno a casa trova i suoi ex compagni di crimine, smaniosi di sapere dove ha nascosto l'oro rubato: ignorano tutti che il bottino è già al sicuro. Un uomo sostiene di essere stato in carcere per errore, ma riceve solo diffidenza, perfino da parte dei genitori, finché conosce una bella infermierina disposta a credergli.
Una delle ultime pellicole di Vittorio Cottafavi prima dell'approdo al piccolo schermo (che non sarà senza ritorni di fiamma al cinema, d'altronde) è questo Avanzi di galera, film a episodi che si propone di raccontare tre differenti odissee da parte di tre uomini appena usciti dal carcere. Storie molto diverse tra loro, ma accomunate dalla diffidenza e dalla mancanza di solidarietà, comprensione, umanità che i tre protagonisti si ritrovano ad affrontare al loro ritorno nella società libera. L'intento civile pare subito evidente, anche se l'opera risulta un filo diseguale nei suoi segmenti: se il primo e il terzo convincono per la trama solida e verosimile, il secondo si disperde un po' tra i rivoli del gangster movie/poliziesco, rischiando di andare perfino fuori tema. Che la scrittura del lavoro sia stata programmatica, però, non è in dubbio osservando la netta virata al dramma psicologico del primo episodio e la forte connotazione sentimentale del terzo (lieto fine incluso); tutto sommato apprezzabile dunque l'impegno nella stesura del copione (di Riccardo Averini, Siro Angeli, Gigliola Falluto e Giuseppe Mangione). Nel cast non mancano le piacevoli sorprese: tra i protagonisti troviamo infatti Richard Basehart (fresco reduce delle riprese de La strada, di Fellini), Vittorio Foà, Antonella Lualdi, Valentina Cortese, Eddie Constantine, un Walter Chiari curiosamente impiegato in un ruolo non comico, ma anche Gino Bramieri, Ferruccio Amendola e Luigi Tosi in parti minori. Un'ora e mezza di durata all'incirca. 5/10.
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