Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Il commento breve che avevo scritto lo sostituisco ora con una mia "RECENSIONE INCOMPIUTA" (quindi eventualmente evitate di leggerla). Però.. È un film italiano del 1954 di Vittorio Cottafavi sinora qui da noi sconosciuto: aveva zero voti. Non evitate Il film, specie se amate Walter Chiari.
Dire "composto di 3 episodi" fa pensare, specie per la presenza di Walter Chiari, che sia un film comico. Non è così; meglio dire "tre film in uno", ognuno di mezz'ora. Le vicende hanno in comune l'importanza di avere al proprio fianco una donna innamorata per chi, dopo anni di reclusione, si trovi ad affrontare il rientro nella società civile.
Le tre storie vengono legate tra loro solo dalla presenza di un commissario di polizia (interpretato da Otello Toso) che viene informato volta a volta dell'uscita dal carcere di una persona che ha scontato la sua pena. Li conosce tutti e tre per aver avuto una sua parte quando commisero il reato e quindi ce ne fa una specie di presentazione; e poco altro in seguito.
Ma un filo conduttore c'è, come ho gia accennato ...
----------------------------------------- IL 1° MINIFILM -----------------------------------------------
Per molti aspetti, ho letto e condivido, può essere considerato appartenere al filone mélo che a quel tempo andava per la maggiore.
Stefano (Richard Basheart) è un medico chirurgo che ha scontato due anni di carcere per avere causato la morte di un paziente. È conscio di aver sbagliato in quella fatale operazione ma per un'imperizia (che è sicuro non si ripeterebbe) e non certo perchè non volesse far di tutto per salvare quella vita. La moglie (Valentina Cortese) comprende il suo rifiuto dell'offerta del suocero (un ruolo direzionale in una azienda farmaceutica); lui spera di essere ripreso nell'ospedale in cui operava e ciò non accade. Tenta, confortato da lei, di riprendere l'attività di medico privatamente. Ma trovatosi casualmente quasi obbligato ad usare il bisturi gli trema la mano ed è costretto a richiedere telefonicamente un urgente ricovero in ospedale. A questo punto, affranto, si sente perso, senza futuro e vorrebbe che la moglie continuasse la sua vita senza di lui. Senonchè lei, sotto i suoi occhi, viene investita da un'auto. All'ospedale si rende necessario intervenire chirurgicamente e non c'è tempo da perdere ma lei fa resistenza: vuole ad ogni costo che sia il marito ad operarla perchè questo sarà l'unico modo per lui di riprendere fiducia; e così avere un futuro insieme senza il quale non avrebbe senso continuare a vivere.
------------ GLI ATTORI -------------
Valentina Cortese e Richard Basheart sono i protagonisti.
• Lui in Italia fu ottimo coprotagonista in quel periodo in due tra i migliori film di Fellini: "La strada" (1954) e "Il bidone" (1955). In particolare nel primo, capolavoro indiscusso, il suo adorabile "Matto" è rimasto indimenticato quanto Gelsomina e Zampanò. Curiosità: per quel ruolo era stato preso in considerazione in un primo tempo Walter Chiari (e anche Alberto Sordi).
• È un buon periodo anche per lei, che lo aveva sposato nel'51 negli USA, secondo me anche perchè al culmine della sua bellezza, sempre aristocratica ma decisamente più morbida rispetto al precedente periodo americano: la si apprezza anche qui nonostante la parte triste e dimessa. Nel 1955 fu premiata, oltre che con la Grolla d'oro, col Nastro d'argento (come miglior attrice non protagonista) per il film "Le amiche" di Antonioni.
----------------------------------------- IL 2° MINIFILM -----------------------------------------------
È forse - secondo molti commentatori - il più interessante dei tre; e comunque l'unico con finale tragico; si può definirlo un Noir.
PARTE NON COMPLETATA
------------ GLI ATTORI -------------
• Eddie Contantine, che ha faccia e corporatura adatte al ruolo, ne dà un'interpretazione degna di nota.
• Con Eddie un'attrice, Flora Lillo, che fece poco cinema (più teatro e tv) e proprio in questo film ebbe la parte maggiormente impegnativa, debbo dire dimostrandosi all'altezza.
Più nota come showgirl e soubrette (con Totò e Macario; e con Dapporto, prima, le accadde che saltò un bottoncino del reggiseno e, avendo concluso il balletto a seno nudo, venne convocata in commissariato) e anche per una storia d'amore con Mike Bongiorno per lei tormentatissima.
----------------------------------------- IL 3° MINIFILM -----------------------------------------------
NEPPURE INIZIATO A SCRIVERNE.
------------ GLI ATTORI -------------
I protagonisti sono Walter Chiari e Antonella Lualdi.
• L'interpretazione di Chiari va di diritto aggiunta (a mio parere e anche se si tratta solo di mezz'ora) alle poche altre per le quali lo si ricorda con generale apprezzamento. Mi riferisco a "Bellissima" (1951, Visconti) - "La rimpatriata" (1963, Damiani) - "Il giovedì" (D.Risi, 1964) - "Romance" (Mazzucco, 1986). Mai film comici: purtroppo è vero che sullo schermo non fu brillante come a teatro, alla radio e in tv; cosicchè, ovviamente, solo quelli della mia età continuano ad annoverarlo tra i "numeri uno".
• La splendida Lualdi, qui ventitreenne, era già attrice di successo da tempo e in quello stesso anno 1955 sposò Franco Interlenghi anche lui già famoso (fin da "Sciuscià", 1946): una bella coppia del cui matrimonio si parlò molto; come pure, in quello stesso anno, si parlò fors'anche di più della sua coetanea Lucia Bosè andata sposa al torero Dominguin (la storia d'amore con Walter era cominciata anch'essa da 4 o 5 anni e non ci si aspettava finisse).
Altri attori da non dimenticare:
• Franca Gandolfi: Anche per lei il 1955 fu l'anno del matrimonio (con Domenico Modugno).
• Gino Bramieri - Arnoldo Foà e altri ancora.
«Sfortunatamente era un film a episodi e io non sapevo ancora come essere più secco, più conciso in ciò che andavo realizzando. Se avessi avuto maggiore esperienza, se avessi riflettuto di più, sarei stato più preciso a riguardo della storia, e più improvvisatore nella direzione degli attori» (V. Cottafavi, in B. Tavernier, Entretien avec Vittorio Cottafavi, “Positif”, nn. 100-101, dicembre 1968-gennaio 1969.
«Avanzi di galera è un film nato male, il titolo stesso non era invitante, attori non di grosso nome, Eddie Constantine avrebbe potuto funzionare sul mercato francese, ma la sua parte era quella del poveraccio, non dell'eroe. Il tema di fondo, tuttavia, è sempre lo stesso: Walter Chiari facendosi giustizia da sé diventa un colpevole, ma in realtà è una vittima; Eddie Constantine invece non è una vittima ma viene ugualmente punito dal destino perché il luogo dove aveva nascosto il tesoro non esiste più. Il film è un po' troppo magniloquente, ma l'ho girato con piacere, come tutti del resto, se no non li faccio» (V. Cottafavi, in L. Ventavoli, Pochi, maledetti e subito. Giorgio Venturini alla FERT (1952-1957), Museo Nazionale del Cinema, Torino, 1992).
Se voleste vederlo...:
https://www.youtube.com/watch?v=ZdzzqbBy4Ro
(in francese, con sottotitoli spagnoli o automatici)
Un saluto da
cherubino,
26.1.2022
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