Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Sempre bello rivedere questo capolavoro quasi riuscito, in un mix di momenti comici-malinconici, tendente a sottolineare un passaggio di testimone della comicità da Sordi a Verdone. Alcune pecche ci sono, ma superabili.
Capolavoro della coppia formata da un giovane Carlo Verdone e un senior, con una grandiosa carriera alle spalle, Alberto Sordi. Quest'ultimo cura anche, in modo non grandioso, ma accettabile, la regia. Interessante e stupendo rivederlo anche molte volte e a distanza di anni. Il film si sdoppia in momenti divertenti e momenti malinconici, quali a sottolineare una specie di passaggio di consegne da un pilastro come Sordi ad un giovane debuttante Carlo Verdone. Unica scena a mio giudizio che poteva essere evitata e veramente noiosa, verso la fine, l'assolo musicale di chitarra elettrica in Corsica al tramonto. Non c'entra niente col film e con tutta la storia raccontata. Magari un pochino eccessive le parolacce, anche volte a caratterizzare la tipicità dell'italiano-medio romano interpretato da Sordi, ma non danno molta pesantezza. Molti momenti divertenti tra cui il dubbio uomo-donna del misterioso ingegnere, l'avventura tra il bosco e la palude e il travolgimento della famiglia tedesca durante il compleanno nella piazzola di sosta autostradale.
Il padre, ricco imprenditore romano e gran donnaiolo, si ritrova al momento della partenza per uno dei suoi viaggi di lavoro e divertimento, a doversi portar dietro suo figlio Cristiano dopo la perdita dei suoi amici con cui stava viaggiando, facendogli così puntualmente stravolgere l'intero itinerario di viaggio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta