Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Lo so, lo so, che rischio il linciaggio se dico che non mi è mai piaciuto Alberto Sordi, ma non posso farci molto se non mi ha mai ispirato ne simpatia ne considerazione attoriale. Tendo ad evitare prontamente i suoi film ma questo… qui c’è Carlo, non potevo non vederlo. Carlo interpreta Cristiano, un giovane moralista membro della comunità per la salvaguardia del gabbiano che, durante una sosta della stessa comunità a Roma, decide di andare a trovare il padre (interpretato proprio dal su citato Alberto Sordi) che si accinge a partire, con l’amante, per le vacanze. Nel viaggio verso la Corsica, che il padre intraprende per accompagnare il figlio che vuole riunirsi alla comunità del gabbiano di cui sopra, padre e figlio si confrontano e cercano di conoscersi meglio, districandosi tra incontri e ricordi del passato. Lo svolgimento della storia però risulta pastoso e lento, l’attenzione si appanna e manca della simpatia necessaria a renderlo almeno divertente. Rasenta la noia e si trascina per le oltre due ore di svolgimento. Uno dei film che ho apprezzato meno tra quelli interpretati da Verdone.
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