Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Gli inglesi destituiscono un rajà e assumono il controllo del territorio; con i suoi fidati uomini interviene il prode Sandokan, ma viene catturato e messo in galera. Il piano di evasione è presto pronto, per compiere la giusta vendetta nei confronti degli invasori.
Filmetto d'avventure realizzato con budget modesto da un buon artigiano, ancora giovane ma già ben inserito nell'ambiente; Lenzi aveva peraltro già diretto un altro paio di pellicole con protagonista Sandokan nei mesi precedenti (Sandokan, la tigre di Mompracem e l'"apocrifo" Sandok, il Maciste della giungla), nonchè qualche altro lavoro di simile stile. Tutto ruota attorno all'esotismo dell'ambientazione, al gagliardo personaggio centrale (creazione di Emilio Salgari, naturalmente) e all'azione, con una sceneggiatura firmata da Ugo Liberatore, Nino Stresa e Gerard Cohen che, seguendo le pagine del romanzo omonimo, tiene sempre d'occhio contemporaneamente avventura e buoni sentimenti, gesta intrepide e senso di giustizia. Come nel precedente La tigre di Mompracem, i panni del protagonista sono riservati al muscoloso Steve Reeves, già ben noto a Cinecittà per i ruoli di Ercole e affini nei peplum; fra gli altri interpreti si possono segnalare Andrea Bosic, Mimmo Palmara, Jacqueline Sassard, Leo Anchoriz, Nando Gazzolo e Pierre Cressoy (come si deduce facilmente dai cognomi, il film è una coproduzione fra Italia, Francia e Spagna). Lenzi tornerà sui suoi passi qualche mese più tardi con I tre sergenti del Bengala (1964). 2,5/10.
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