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In viaggio con Alberto

Regia di Arthur Joffé vedi scheda film

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La recensione su In viaggio con Alberto

di alan smithee
7 stelle

locandina

In viaggio con Alberto (1990): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2023 - CINEMA DE LA PLAGE

"-Giuseppe ma tu perché pensi che si debba tornare a Roma? -Ma Alberto! A Roma ci si torna sempre: per qualcosa che si è dimenticato, per qualcuno da ritrovare..."

Alberto vive a Roma e, giunto alla maggiore età, manifesta il desiderio di indipendenza andando a vivere da solo.

Udita quella notizia, il padre ne approfitta per raccontargli una storia che pare una favola, ma che invece, a suo dire, è la storia che ha caratterizzato tutta la sua discendenza.

I suoi avi infatti hanno sempre preteso dai propri figli il risarcimento di tutto quanto il padre ha dovuto anticipare al figlio nei primi diciotto anni di età. 

Una somma che, nel caso di Alberto, il padre ha calcolato in 30 milioni di lire, fornendo al figlio adeguata documentazione ed una cifra esatta che non prevede alcun arrotondamento.

Il figlio avrà tempo a risarcire il padre entro la nascita del suo primogenito. In mancanza di tale rimborso, al figlio si prospetta un'esistenza tormentata e funesta.

Intanto Alberto si trasferisce a Parigi, ove sposa una bella ragazza e vive arrangiandosi a furia di lavoretti saltuari non molto retribuiti. 

Quando viene a sapere che la compagna è in stato interessante, anziché gioire come farebbe ogni neo-padre, Alberto viene preso dal panico e fugge via in treno verso Roma, senza un risparmio, con l'obiettivo di arrivare nella capitale con un malloppo adeguato per accontentare le esigenze paterne e preservare una tradizione che non pare destinata a tramontare.

Da quel momento una serie di scatenate vicissitudini tra il fantastico ed il grottesco caratterizzeranno un viaggio della speranza su un treno che si rivela pieno di personaggi in qualche modo legati al presente e al passato del ragazzo.

Alberto Express (1990)

Opera terza del regista francese singolare e difficilmente classificabile Arthur Joffé, Alberto Express pare un film diretto da un Ettore Scola in piena verve satirica, forte di un Sergio Castellitto stralunato e nevrotico che si adegua perfettamente ai ritmi isterici del film, ambientato in gran parte nel lungo viaggio in treno che il protagonista intraprende con il solito spirito avventato e senza un vero programma riparatore.

Forte di un cast variegato molto interessante, che annovera un istrionico e esilarante Nino Manfredi nel ruolo del padre, qui impegnato in uno dei ruoli più riusciti del suo finale di carriera, e da uno strepitoso Marco Messeri nel ruolo dell'esilarante capotreno, il film vanta anche apparizioni di lusso come Jeanne Moreau e Marie Trintignant, oltre che un giovane Dominique Pinon pre-saghe ed avventure avveniristiche alla Jeunet et Caro.

Un film dal gran ritmo, indiavolato e al fulmicotone che si mantiene folle ed esuberante in tutta la sua corsa verso una capitale ove il caso e l'azzardo forniranno un aiuto insperato quanto provvidenziale.

Alberto Express è uno di quei piccoli grandi film purtroppo dimenticati, che ha avuto l'onore di riapparire al festival di Cannes nel maggio del 2023, in presenza del suo regista, proiettato al Cinéma de la plage in presenza di una moltitudine di pubblico accomodato tra le sdraio ordinate sulla sabbia fine dell'arena adiacente al palazzo del cinema.

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