Regia di Mario Maffei vedi scheda film
La storia è quella del celeberrimo romanzo di Alessandro Manzoni: siamo nel Seicento, Renzo e Lucia si amano e vogliono sposarsi. Il cattivo don Rodrigo, invaghitosi della ragazza, la fa rapire dall'Innominato, che però si pente e libera Lucia. Che incontra di nuovo Renzo solamente qualche tempo dopo, quando l'epidemia di peste è scoppiata.
Mario Maffei, classe 1918, veniva da un intenso apprendistato come aiuto regista di Mario Monicelli – ma non solo – e la scelta di un simile titolo come esordio dietro la macchina da presa in prima persona può sembrare perfino eccessivamente ambizioso. Se così a conti fatti non è lo si deve innanzitutto al buonissimo copione tratto dal romanzo di Alessandro Manzoni con le firme dello stesso Maffei, di Maria Luisa Garoppo, Silver Bem, Mario Guerra, Vittorio Vighi e José Mallorqui; una sceneggiatura piuttosto aderente al testo di origine, che però non si perde in troppi rivoli narrativi e punta dritto al cuore del racconto. Il punto forte della pellicola sta in ciò e nella gradevole confezione a opera tra gli altri di Maria Luisa Panaro (costumi), Giuliana Attenni (montaggio), Tino Santoni e Julio Ortas (fotografia, a colori), nonché a Carlo Rustichelli che scrive per il film una colonna sonora ben aderente alle immagini. Quanto all'opera in sé, va evidenziata una certa carenza di personalità nelle interpretazioni, forse tenute 'a basso profilo' proprio per rendere il più possibile omaggio al fin troppo noto testo di partenza; in un cast che mischia attori italiani e spagnoli seguendo le coordinate della coproduzione del lavoro, troviamo dunque Maria Silva, Gil Vidal, Ivo Garrani, Manuel Monroy, Lilla Brignone, Umberto Raho, Arturo Dominici, Amalia Rodriguez e Carlo Campanini. Non un capolavoro, insomma, ma sicuramente una visione apprezzabile e una validissima trasposizione sullo schermo de I promessi sposi, la seconda nel cinema sonoro nostrano dopo quella di Mario Camerini del 1941. 6/10.
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