Regia di Michael Gordon vedi scheda film
IL NOIR AMERICANO ANNI '40 e '50
Deborah Chandler è l'erede di un ricco imprenditore morto per un incidente.
Dopo la morte del padre, si sposa con lo scaltro e cinico direttore della fabbrica paterna, Selden Clark.
Mentre stanno raggiungendo il luogo ove trascorrere la luna di miele, i due sposini vengono raggiunti dall'amante di Clark che, adirata per essere stata abbandonata, accusa l'ex compagno di aver ucciso il suocero.
Deborah, devastata pensando al proprio padre, finisce per crederle e tenta di salvarsi dall'ira del marito, scappando via con la macchina di costui.
Ma lo scaltro coniuge ha previsto già tutto e solo in piena corsa tra una strada impervia e tortuosa la donna si accorge che la vettura ha i freni manomessi.
La corsa della donna finisce in un lago, ma, contrariamente alle apparenze, Deborah si salva, anche se tutti la credono morta. Quando il diabolico marito, che è l'unico a temere che possa essere sopravvissuta, mette prudenzialmente un annuncio sui giornali per ritrovarla, ecco che il giovane ed un po' ingenuo Keith Ramsey la riconosce e, credendola pazza, si impegna con l'inganno a riportarla tra le grinfie del perfido consorte.
Tratto dal racconto "Fugitive from terror" di James Webbfrank, Donna in fuga è un noir incalzante che porta la firma di un onesto e versatile cineasta come Michael Gordon, nonno dell'attore Joseph Gordon-Levitt, i cui film più noti furono probabilmente l'adattamento del Cyrano de Bergerac (1950), che valse a José Ferrer l'Oscar come migliore interprete e la scatenata commedia con Rock Hudson e Doris Day, Il letto racconta (1959).
Uno dei thriller a basso costo che resero l'attrice inglese Ida Lupino l'attrice culto del genere, oltre che, in altre situazioni, una delle prime donne ad occuparsi di regia in una Hollywood maschilista che, prima di lei, non aveva mai permesso ad una donna di dirigere un thriller come il suo splendido La belva dell'autostrada, che l'attrice e regista diresse tre anni più tardi, ovvero nel 1953.
Donna in fuga parte da un incipit assai incalzante, in cui l'io narrante fornito direttamente dalle rivelazioni della protagonista e presunta vittima, spiana la via al racconto in immagini, per poi raggiungere la contemporaneità dei fatti nella incisiva parte finale ove viene smontato il diabolico complotto.
Uomini malvagi e sadico contro donne designate a restare vittime, ma così determinate e coraggiose da ribaltare le sorti di una vicenda diabolica che si rivela molto godibile da seguire.
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