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Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave

di hallorann
6 stelle

Una domanda sorge spontanea dopo la visione di IL TUO VIZIO E’ UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE, chissà se Stephen King ha mai visto questo film e se ha scopiazzato qualcosa della trama per il suo SHINING pubblicato il 1977. Oliviero Ruevigny è un ex professore di liceo e scrittore in crisi creativa che vive nel culto della madre (la Contessa Ester), nella sua antica villa la sera organizza feste libertine in cui invita dei giovani (che sotto sotto disprezza) di un camping vicino. Durante queste feste umilia pubblicamente la moglie Irene e la serva di colore, colleziona amanti e sbronze a base di whisky. Una commessa di una libreria che frequenta e sua ex allieva le dà appuntamento in una cava di marmo, viene uccisa e i sospetti cadono su di lui. Pochi giorni dopo anche la serva viene uccisa quasi sotto gli occhi di Irene, Oliviero pur essendo innocente per allontanare i sospetti mura in cantina il cadavere della giovane ragazza. Il successivo omicidio di una prostituta lo scagiona, intanto la nipote Floriana li raggiunge in villa. Ne nasce un ménage à trois in cui la giovanissima ragazza protegge e consola Irene dagli eccessi e stravaganze di Oliviero, pur compiacendolo a letto. In un susseguirsi di sorprese e rovesciamenti di situazioni chi era vittima diventa carnefice e chi era agnello sacrificale diventa mantide. La robivecchi Molinar e il gatto nero Satana sconvolgeranno i piani diabolici di…



IL TUO VIZIO E’ UNA STANZA CHIUSA… è un giallo/thriller della scuderia Martino: Luciano soggettista e produttore, Sergio regista e Edwige Fenech brillante coprotagonista. La trama, ispirata al racconto di E.A.Poe “Il gatto nero” e agli horror di Roger Corman - sceneggiata da Sauro Scavolini, Ernesto Gastaldi e Adriano Bolzoni – tiene botta con i numerosi colpi di scena, perversioni, sesso etero e lesbo, maledettismi assortiti sullo sfondo della provincia veneta. Se Jack Torrance beveva Bourbon con ghiaccio, Ruevigny preferisce sbronzarsi con il J & B e pure lui alla macchina da scrivere batte ossessivamente e in vari caratteri non “Il mattino ha l’oro in bocca” ma “Uccidere e murare in cantina” e, di seguito il misterioso Walter il più esplicito “Vendetta”. In una scena viene in mente anche l’inedito PROFONDO ROSSO (siamo nel ’72, ti è piaciuto questo film Dario?). E tornando a Stephen King sarà un caso che i terreni K di ZEDER di Pupi Avati anticipino il romanzo PET SEMATARY? E idem le analogie citate sopra con SHINING? Coincidenze o copiature? Sta di fatto che i gialli all’italiana dei primi anni settanta erano davvero affascinanti e mai banali. Non capolavori ma più che dignitosi prodotti d’esportazione del nostro cinema di genere. Tra gli attori, all’attivo la citata Fenech, Anita Strindberg, Luigi Pistilli, Ivan Rassimov, Nerina Montagnani e una giovanissima e quasi irriconoscibile Enrica Bonaccorti. Poco efficaci le musiche di Bruno Nicolai, in genere direttore delle colonne sonore di Ennio Morricone. Credits commerciali non accreditati: alcolici Fernet Branca, Punt & Mes e J & B; sigarette Roxy; reggiseni Lovable.

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