Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Una borghesia piccola piccola.Questo film è estremamente diverso da quello a cui Antonioni si è rapportato nella sua maturità.Dove i suoi capolavori sono silenziosi,languidi,evocativi qui nulla è lasciato all'intepretazione,tutto è chiaramente esibito e spiegato,anzi siamo dalle parti di un cinema anche troppo verboso per farlo accostare al maestro ferrarese.Eppure,nonostante qualche incertezza questo ritratto di borghesia arricchita e che non ha nulla della nobiltà d'animo che uno si aspetterebbe colpisce nel segno ed in alcuni tratti è discretamente velenoso.In alcune parti mi ha fatto ritornare alla mente qualcosa del primo cinema di Zurlini che tuttavia è posteriore a questo.La storia di Clelia chiamata a dirigere un atelier a Torino e che si trova invischiata in una compagnia in cui regna grettezza e ipocrisia è narrata quasi con veemenza quando lei stufa della compagnia che non ritiene per nulla vicina ai suoi valori morali decide di ritornare a Roma.L'ennesima pillola d'amarezza Antonioni poi ce la serve all'ultimo:Clelia che nel guppo di amiche sembra quella più ragionevole,quella più illuminata,quella più ancorata a valori morali che gli altri del gruppo di amici e amiche non guardano neanche di sottecchi rifiuta l'amore del timido e dimesso Carlo,sostanzialmente perchè povero anche se Carlo saprà prendersi una sottile e velenosa vendetta.....
bravo come al solito
ottima
brava
film di una certa verbosità ma che dona un ritratto di borghesi che coglie nel segno
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