Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
L'aria di casa deve aver fatto un gran bene a Paul Verhoeven, che lontano dalle grandi produzioni hollywoodiane (il precedente L'uomo senza ombra è il suo lavoro meno personale) ritrova un'ispirazione che non si vedeva da parecchio tempo.
Realizza infatti un gran bel film, attraccando la Storia al punto giusto, un periodo affrontato centinaia di volte, ma il suo approccio si rivela in grado di trovare la sua meritevole identità.
E poi, in sovraimpressione, c'è la maestria del Regista, rigorosamente con la "R" maiuscola, che miscela la solida base con parecchia azione, un'amore fortissimo, l'inevitabile dramma che trasmuta in tensione lasciando lo spettatore con il fiato sospeso, senza trascurare pure un pizzico di ilarità.
Un vero polpettone di stati d'animo e sentimenti decisamente ben composto che in mano a un regista ordinario sarebbe potuto essere indigesto.
Inoltre, sono decisamente notevoli anche i protagonisti: Carice Van Houten e Sebastian Koch sono dinamici e brulicano di passione, danno vita a una coppia affiatata e oltre modo convincente.
Per queste ragioni, le due ore infatti volano via in un lampo, ma non se ne vanno via, rimangono appiccicate nella memoria, proprio come è capace di fare solo il Grande Cinema.
Decisamente riuscito.
Regista come sempre mastodontico, anche al ritorno in patria e quindi al piccolo budget, riesce a essere roboante in tutto.
Il suo modo di vedere il cinema continua a essere mirabolante.
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