Regia di Johnnie To vedi scheda film
Come scrive Stephen Teo, noto critico cinematografico, Johnnie To «riconfigura i codici del genere e rivede la mitologia del gangster movie per mezzo di grandi storie cinematografiche e di un'innovativa mise-en-scene, e articola le tensioni e le politiche di gangster, poliziotti, killer professionisti o eroi» inoltre, aggiungo, amalgama bene il tutto inserendo elementi che rimandano alla New Hollywood, in particolar modo a Sam Peckinpah e al grande Western italiano di Sergio Leone; tutto questo può essere ritrovato in Exiled (2006), opera targata Johnnie To e quindi Milkyway Image, film sublime in cui rintracciamo appunto tutta la poetica del maestro To.
Partiamo subito evidenziando l'ottima e magistrale regia di To, sempre più leader della cinematografia hongkonghese; tutti i gun-fight sono meravigliosi, To ripropone (l'inizio di questa tipologia di cinema nasce con The Mission, sempre di To) un'idea di cinema geometrico dove i soggetti in scena sono caratterizzati ancora una volta da un'eleganza delle movenze e perfezione formale dei gesti: a tal proposito guardare e riguardare la scena in cui viene presentato il personaggio di Richie Ren
Memorabile anche lo showdown estremamente fatalista e con consegunte bloodshed caratterizzato dall'uso intelligente del rallenty in cui troviamo addirittura un product placement geniale: la sequenza si conclude con una scelta tecnica stilistica molto importante, ossia To opta per il plongee con campo totale enfatizzando la dimensione dei soggetti, prigionieri del contetso e destinati a morte certa.
Ottimo il cast, To ha deciso di riproporre gli intepreti principali di The Mission, quindi ritroviamo il divo Anthony Wong (attore poliedrico, non sbaglia mai ruolo, i suoi personaggi sono sempre leggendari e difficilmente dimenticabili); ovviamente è presente Sam Luet (carattetista di lusso); fantastico anche Francis Ng e molto bene Roy Cheung, bravissimi anche gli altri tra cui un cinico Simon Yan, un brillante Richie Ren ed un audace Nick Cheung.
Oltre ad un'idea di cinema geometrico, To ripresenta diversi elementi che rimandano alla sua poetica:
1) é presente la perdità di centralità narrativa dell'intrigo, ad esempio il personaggio di Anthony Wong per le scelte più difficili decide di affidarsi al caso lanciando una monetina.
2)ritroviamo l'azione improvvisa e crudele del fato che si materializza nel momento meno oppurtuno [ SPOILER..... quando i nostri "eroi" recuperano l'oro si lasciano andare in un piccolo momento di svago divertente anche per noi spettatori però il tutto viene brutalmente interroto da una telefonata inaspettata.......
3) La mancanza di polizia, o meglio molte volte entra in scena un un polizziotto ormai prossimo alla pensione quindi non vuole intromettersi inoltre ha legami con il noto boss mafioso interpretato da Simon Yam...
4)Amicizia virile dei protagonisti in cui bromance,lealtà ed erosimo si fondono alla perfezione.
5)Scrittura per sottrazione dei personaggi ma non per questo facilmente dimenticabili anzi......
Concludendo Exiled è un film imperdibile, tra i migliori del maestro To e di conseguenze del cinema di Hong Kong e non solo
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta