Regia di Johnnie To vedi scheda film
Vivere e morire a Macao. Cinque amici d'infanzia si ritrovano dopo anni in occasione di un regolamento di conti voluto da un boss in ascesa. Lavoretto tutt'altro che semplice, uno di quelli che non puoi portare a termine perché il coinvolgimento emotivo e personale è troppo profondo. Che fare allora? Allearsi un'ultima volta contro tutto e tutti alla disperata ricerca di una via d'uscita. Un assunto lineare ed essenziale raccontato per immagini, giocato su campi e controcampi pirotecnici, dilatato in tempi da spaghetti western. Johnnie To è un esteta dell'action, un fanatico del melò scandito a colpi di pistola. Questo "Exiled" non sarà probabilmente il suo lavoro più riuscito ma ha personalità e gusto da vendere. Una storia di antieroi condannati che si trascinano da una sparatoria all'altra fra vendette incrociate, attentati d'ogni tipo e tradimenti per arrivare all'immancabile ed impietosa resa dei conti finale. Senza fronzoli di sceneggiatura, quasi senza battute, tanto a parlare sono gli sguardi e a raccontare ci pensa una macchina da presa alla continua ricerca del dettaglio rivelatore. Cinema romantico, a suo modo, in cui a salvarsi - se così si può dire - sono quasi sempre solo donne e bambini, in cui esistono ancora decisioni cruciali ed in cui sono le azioni a contare, non le (futili) parole. Bello e così dannatamente "orientale" da farti provare invidia per una cultura che sa ancora produrre intrattenimento pensante. Cast superbo con il solito grande Anthony Wong a guidare una carovana di iene dal grilletto facile ma anche, e soprattutto, dal cuore tenero.
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