Regia di Luigi Magni vedi scheda film
Magni continua la sua personale rivisitazione storica del Risorgimento italiano. Il film è fatto con buon mestiere anche se non emoziona e avvince come i più riusciti "Nell' anno del Signore" ( 1969 ) e "In nome del papa re" ( 1977 ). Alcuni momenti buoni gtrazie a qualche guizzo degli attori ( Sordi, Manfredi, Wertmuller ), buona fotografia, musica, costumi.
Di Nicola Piovani: una garaanzia!
Piuttosto bravo nel rendere il personaggio del nobile inetto che però al momento buono saprà riscattarsi riconquistando l' amore della donna che ama.
Non male! Delle attrici delle ultime generazioni Eleana Sofia Ricci si comnferma tra le migliori, abbastanza attraente e interessante con una adeguata recitazione.
Non è una delle sue prove più memorabili, anche se Sordi si è certamente divertito a interpretare questo nobile conservatore e quasi reazionario. Alcuni grandi momenti: quando spiega al figlio l' animo delle donne, quando insulta Roma sulla terrazza del suo palazzo, quando si diverte ad osservare i cannoneggiamenti che infestano la città e il finale, quando vecchio dialoga con la serva. Sordi è sempre Sordi.
E' l' attore usato più spesso da magni come protagonista dei suoi film. Qui interpreta, con la cosueta grazia e finezza, la figura del capopopolo Ciceuracchio: anche se l' interpretazione dell' attore non è al livello di sue altre prove, Manfredi è sempre bello da veder lavorare. Ispirato il monologo finale che recita davanti al plotone d' esecuzione.
Solido anche se il film non è all' altezza di altri lavori del bravo regista romano.
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