Regia di Danièle Huillet, Jean-Marie Straub vedi scheda film
A Straub e Huillet si possono trovare mille difetti o forse anche di più partendo già dal fatto di essere in due alla regia; i loro film sono statici, teatrali, recitati malissimo,tutti strutturati alla stessa maniera e sfociano nella noia, portando alla disattenzione in pochissimo tempo. Però, forse proprio per i motivi appena elencati, i loro film affascinano in maniera unica nel loro riuscire a rompere le convenzioni di un cinema, sempre più di matrica americana, basato sull'azione, sul movimento e sul fervore registico. Tutti considerano un capolavoro l'ultimo lavoro dell'immenso Carl Theodor Dreyer che si basa proprio sullo statico e sul dialogo teatrale, allora perchè non sostenere il cinema di due che sono, forse, gli unici veri figli artistici del grande regista danese?
Detto questo io penso che l'arte abbia come quintessenza la rottura degli schemi, degli stereotipi e delle banalità retoriche che sono alla base della nostra società, cultura e di conseguenza anche nel cinema; in questo, ed è innegabile Straub e Huilliet sono i maestri nel nostro, troppo futile, cinema contemporaneo.
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