Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Sei personaggi in cerca d'amore.
La coppia che scoppia lo fa per sfinimento, lui ex militare ha ormai come unico impiego quello di occupare il bancone di un bar di un hotel per bere alcolici, però vuole una stanza tutta per lui nella nuova casa per fare quello che gli pare, libero dai doveri di una famiglia probabilmente ingombrante. Lei è stufa di sostenere il rapporto da sola e vederlo tornare ubriaco nel monolocale che condividono. L’agente che gli fa vedere le case ha una cotta per la sua collega ma non riesce a dichiararsi lei di contro gli registra delle cassette con la sua trasmissione religiosa preferita solo che alla fine delle cassette la donna si autofilma in pose erotiche che scioccano il nostro agente. La sorella dell’agente esce ogni sera sperando in un incontro galante che avverrà con il principe sbagliato ovvero il nostro militare ancora impegnato negli ultimi strascichi del rapporto precedente. L’uomo che serve al bar è il nostro sesto uomo fornisce alcool e ascolta i lamenti dei clienti mentre lascia il suo anziano e malato padre con varie badanti tra cui la nostra bigotta dell’audiovisivo che riuscirà con le sue doti nascoste a dare un ultimo momento di gioia all’anziano morente mentre la neve continua a cadere sui vivi e sui morti. L’architettura dei sentimenti è per il nostro il luogo ideale per costruire il suo cinema. I problemi di cuore sono il motore della commedia di Resnais nel descrivere il dilemma universale dell’amore in varie forme, infatti anche l’amore fraterno e quello filiale trovano spazio nel racconto semplice ma perfetto del regista. I personaggi si intrecciano riflettono nell’altro le proprie solitudini e le proprie fonti di forza, si incontrano per lavoro o per diletto e anche se hanno vite borghesi covano ognuno sotto la neve il fuoco della passioni. Il freddo raffredda le pulsioni che tornano a galla grazie all’alcool alla fede o al fatto di non sapere usare bene la tecnologia. Il melodramma è il regno degli amori impossibili che diventano possibili. Questa volta non è così siamo tutti soli e tali dobbiamo rimanere con le nostre grandi o piccole ipocrisie da cittadini piccolo-borghesi. Il regista manovra il suo fedele gruppo di attori evitando l’effetto soap-opera ma descrivendo senza sconti le miserie umane.
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