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In nome del popolo italiano

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su In nome del popolo italiano

di alan smithee
8 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA

Chi è colpevole e chi innocente?

Il giudice istruttore Mariano Bonifazi (Ugo Tognazzi) prosegue integerrimo la sua lotta ostinata contro corruzione e malaffare; circostanza che lo vede avvicinarsi alla vita, e ad i loschi affari di un imprenditore di successo, tal Lorenzo Santenocito (Vittorio Gassman), il cui nome il magistrato nota nei pressi di un tratto inquinato di lago presso cui egli è solito andare a pescare, nonché nome che gli ritorna tra le mani casualmente durante una sua indagine legata al ritrovamento del cadavere di una giovane, bellissima ragazza, scoperta senza vita e con alcune contusioni nel suo letto.

L'incontro tra i due nasce male già in partenza, per la diffidenza che divide due uomini agli antipodi come modo di agire, di pensare, di rapportarsi col mondo circostante. E la mancanza di un alibi per la sera della morte della giovane, mette in seria difficoltà il Santenocito, che non si fa scrupolo di utilizzare i mezzi più abietti per cercare di salvare la sua scomoda posizione: anche quello di fare ricoverare l'anziano genitore in una clinica per persone non più autosufficienti, non appena egli si rende conto che il padre non solo non può scagionarlo, ma rischia di peggiorare la già precaria situazione.

La verità riuscirà a venire a galla, non dopo che tanto torbido malaffare verrà comunque messo a nudo, e si tratterà di una verità molto più semplice e modesta del polverone che è stata in grado di sollevare.

Ma a quel punti il Bonifazi sarà in grado di ergersi a giudice pressoché divino, nella condizione in cui si trova di far valere la verità dei fatti, o quella della propria indole di cittadino onesto, ma così amareggiato da esser disposto a farsi giustizia arbitraria da sé.

Da una sceneggiatura di ferro di Age & Scarpelli, un Dino Risi ai suoi massimi livelli dirige una commedia sarcastica e potente sul potere e la difficile gestione dello stesso.

Un film memorabile, anticipatore di tanti fenomeni di malaffare e corruzione che vennero a galla un ventennio successivo, nonché apologo prezioso e scaltro sull'esercizio del potere e le ripercussioni che tale circostanza procura.

Alla riuscita di questa importante commedia amara e pungente, contribuiscono fattivamente due straordinari interpreti cardine del cinema di casa nostra, l'accoppiata Gassman/Tognazzi, qui entrambi all'apice delle rispettive bravure e carriere.

 

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