Regia di Dino Risi vedi scheda film
Dino Risi firma un superbo ritratto di un "Italietta" cinica,cialtrona e con tratti grotteschi la cui descrizione è affidata al viso di uno strepitoso Vittorio Gassmann che interpreta un imprenditore fascistoide convinto che simboleggia la borghesia senza scrupoli,il suo antagonista è un integgerrimo magistrato interpretato da Ugo Tognazzi,la costola di un Italia che crede ancora in qualcosa di utopico che è la giustizia.Siamo nel 1971 e questo film anticipa di ben 40 anni il quadro sociale del nostro paese,tra festini,escort minorenni,e corruzioni varie,Risi mette magistralmente in scena uno scenario politicamente scorretto e surreale,in cui padroneggia il malcostume e il cinismo imperante,una critica dura e diretta verso un "potere" e un sistema perverso di cui tutti ne sono schiavi nessuno escluso,è l'Italia che gia' si intravedeva nella commedia degli anni 60 che i registi raccontavano con tanta ironia creando una certa empatia tra lo spettatore e i personaggi,in questo film si prova empatia solo per il giudice che è il portabandiera di un sistema ormai allo sfascio,gli altri protagonisti creano solo una sorta di viscerale antipatia,il finale del film è da applausi con una rappresentazione iperbolica dell'italiano medio, e di una mosca bianca che è il cittadino onesto che per una volta riesce a trasgredire le regole, ma lo fa a ragion veduta e per un suo codice etico e morale che gli italiani di allora(e di adesso) sembrano aver perso.....
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