Regia di Luigi Magni vedi scheda film
Luigi Magni ,ad otto anni da "Nell'anno del Signore",torna ad occuparsi del Risorgimento prendendo spunto da un fatto veramente accaduto,l'ultima esecuzione di due ribelli contro il papato,nel 1868,a poco tempo dell'arrivo dei bersaglieri a Porta Pia.Questo è più a tesi del film sopracitato,e,nonostante soffra una tendenza a una staticità teatrale,dato che è ambientato praticamente su tre o quattro sfondi,e affidato a Nino Manfredi,che rìnnova il ruolo di protagonista, è mosso da un convinto spirito polemico senza riconciliazione finale,piuttosto onesto nel suo pessimismo storico.Coadiuvato da un ottimo Carlo Bagno come spalla per gli intermezzi umoristici,Manfredi dà vita ad un uomo di Chiesa profondamente scettico sul suo operato e sull'ambiente in cui vive,con sfumature molto umane e toccanti.E la non concessione di assoluzione ad un altro pezzo grosso che si è comportato in maniera inclemente(un bravissimo Salvo Randone in una breve e azzeccata apparizione)conferma l'assunto del regista.In una piccolissima parte anche Ron,qui come Rosalino Cellamare.
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