Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Buon film biografico
ll film compie un salto temporale a ritroso,narrando degli avvenimenti, che seguirono alla morte tragica e improvvisa della "principesssa del popolo"Lady Diana,ma non è lei la protagonista del film,bensì la Regina Elisabetta II,a tutt'oggi ancora sul trono a 92 anni suonati. Quando gli inglesi, sgomenti e increduli, appresero la notizia, una vera e propria valanga emotiva li travolse.La Regina, soprattutto all'inizio,mantenne una decorosa, ma distaccata e troppo compassata posizione, incapace di comprendere appieno e di governare l'ondata di emozioni ,che aveva innescato e suscitato il tragico incidente,inaugurando forse il periodo più buio per la monarchia britannica, che vide momentaneamente appannarsi,l'affezione millenaria per l'istituzione da parte del popolo.L'incontro con Tony Blair,appena eletto Primo Ministro, fu risolutivo, perchè egli ebbe la sensibilità di cogliere il biosogno di rassicurazione del popolo britannico e in virtù della sua diplomazia, riuscì a limare le spigolature caratteriali della Regina,edulcorandone la posizione,rendendo più morbido e comprensivo, l'atteggiamento della sovrana, nei confronti della figura di Lady D, e della tragedia che a soli 36 anni l'aveva colpita e portata via, avvicinandola cosi, un pò di più, alla sua gente.La figura che emerge,interpretata magistralmente da Helen Mirren ,è di una personalità algida,rigida, conservatrice,anche cinica e poco incline alle aperture al popolo,prerogative invece tutte appanaggio della sfortunata principessa,che sapeva parlare al cuore della gente.Tuttavia, per quanto emerga un giudizio severo e poco indulgente su Elisabetta II,ci si può leggere nel lavoro,peraltro,anche il riconoscimento di una sobrietà, una signorilità,una compostezza,pregi che da sempre l'hanno contraddistinta.
Il film è costruito bene, alternando finzione a immagini di repertorio, dipinge un ritratto efficace ed intimo, di una donna austera e formale e di una monarchia sostanzialmente in crisi
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