Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Helen Mirren è riuscita a dare un'anima al personaggio della Regina Elisabetta, non ne ha fatto un semplice calco stereotipato. La sua è un'interpretazione da antologia perchè unisce la riproduzione fedele dei tratti mimici e gestuali di un notissimo personaggio dell'attualità contemporanea a uno scavo psicologico che ci fa sentire costantemente la donna dietro la regina, e ci trasmette il suo sgomento e la sua impotenza nei giorni fatali che seguirono alla scomparsa di Lady Diana ("Uneasy lies the head that wears a crown" diceva Shakespeare nell'Enrico IV per ricordarci il peso del Potere). Dunque, meritato l'Oscar, la Coppa Volpi e tutti gli altri riconoscimenti ricevuti dalla sempre luminosa Helen Mirren. Per il resto, Stephen Frears dirige un film che è una cronaca appassionante e, nel complesso, anche verosimile nei duetti fra la Regina e il primo ministro Tony Blair, che danno l'acqua della vita alla pellicola: non è un film agiografico o celebrativo, ma si intuisce in ogni inquadratura che il regista sta dalla parte del suo personaggio, che le rende il suo tributo di ammirazione e rispetto. Forse certi ritratti, fra cui quello del principe Filippo o dello stesso Carlo d'Inghilterra, possono risultare meno compiuti e incisivi rispetto a quelli di Elisabetta II e di Tony Blair, ma la sceneggiatura di Peter Morgan è comunque accurata nella definizione dei caratteri e ben calibrata nei dialoghi. Un film onesto, che non ha la presunzione di risultare un capolavoro di regia, ma che affronta con piglio energico un argomento che in altre mani avrebbe potuto essere ridotto alla solita fiction patinata. Nel cast, la Mirren domina su tutti, ma si fa apprezzare grazie al suo carisma almeno Michael Sheen.
voto 8/10
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