Regia di Emilio Estevez vedi scheda film
Splendido. Sinceramente non sapevo che cosa aspettarmi da quello che alcuni definiscono "il figlio meno sveglio di Martin Sheen"...e invece si tratta di un grande affresco corale in stile quasi altmaniano. Abbiamo qui infatti una caterva di personaggi (pare siano 22) tutti accomunati dal fatto di trovarsi (nelle circostanze piu' svariate) in un grande albergo di Los Angeles in quei giorni del 1968 in cui si svolgeva la campagna elettorale per Robert Kennedy.
Il film appare evidentemente come MOLTO sentito dal regista, al punto che qualcuno potrebbe essere infastidito dal quel senso quasi "mistico" od agiografico che accompagna le immagini di repertorio di Bob Kennedy: a costoro va replicato che Bob ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei sinceri democratici americani, il peso della sua eredita' e' molto forte, per cui appare comprensibile da parte di Estevez ricordarlo con una simile carica di affetto.
E veniamo alla nota piu' bella: gli attori. E qui troviamo alcuni fra i piu' bravi in assoluto di Hollywood, e il bello e' che non appaiono in estemporanei cammei ma, anzi, recitano al loro meglio. Sara' infatti che il progetto era particolarmente "sentito" ma tutte queste star sembrano qui davvero molto "ispirate". Una cosa ci tengo a dire: si sente dire spesso che i politici oramai sono tutti uguali e che (soprattutto in USA) dicono ormai tutti piu' o meno le stesse cose; ecco, io vi propongo allora di porre a confronto i numerosi frammenti di discorsi di Bob Kennedy che si vedono nel film coi discorsi attuali di Bush. Scoprirete cosi' che fra di essi c'e' una differenza abissale.
Rigorosamente sixties. Pop psichedelico+Rhytm'n'blues. Talmente bella che, per una volta, la avrei desiderata piu' "invasiva".
Formidabile e strepitoso.
Bravissimo.
Raggiante.
Carismatico. Immenso (in ogni senso...)
un grande vecchio
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