Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film
Traduzione filmica di una fiaba popolare, partorita dalla fantasia dello scrittore ceco Karel Jaromír Erben (1811–1870), Otesanek è un'opera non priva di suggestioni, intrisa di caustico umorismo e iperallegorica. Probabilmente - secondo il mio personalissimo senso estetico, ovviamente - , è proprio l'(ab)uso della metafora spesso esageratamente plateale ad avermi lasciato un po' perplesso. Oserei dire - quale presunzione! - che il mio è un punto di vista bunueliano; egli infatti (dall'alto della sua indiscutibile autorevolezza in materia), per esempio, affermava: "Ho detestato Roma città aperta di Rossellini. Il facile contrasto fra il prete torturato nella stanza accanto e l'ufficiale tedesco che beve champagne con una donna sulle ginocchia mi è sembrato un mezzuccio. Per non parlare dell’uccisione delle pecore (gli agnelli sacrificali. Sic!) da parte dei soldati tedeschi, preannunciante il calvario dei personaggi.". Detto questo, ho apprezzato molto il senso dell'umorismo, i personaggi (su tutti la piccola Alzbetka: bimbetta mostruosa che, non a caso, stringe un legame estremamente (dis)umano con il "piccolo" Otik.) e l' evidente abilità - se non unicità - registica. P.S. Voglio pubblicamente ringraziare OGM e quel Brigante di Carlos per avermi fatto scoprire questo misconosciuto (almeno in Italia) e indubbiamente interessante cineasta.
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