Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Sci-fi con spunti molto interessanti (segregazione razziale; sterilità umana; miracolo della “nascita” che si verifica tra i ceti meno abbienti), ma con una sceneggiatura che non fa della chiarezza (forse sarò stato poco attento io) il suo biglietto da visita (ho poco chiaro il motivo per cui i terroristi vogliono tutto per loro il bimbo, così come mi sembra drastico il passaggio al “mistico religioso” con il pargolo che pare essere un nuovo Gesù). La regia è validissima. Cuaron (voto: 7.5+) opta per un taglio molto movimentato (la maggior parte del film viene girato con MDP a spalla e operatore che corre dietro ai personaggi) che cita (specie nella parte finale) “Salvate il Soldato Ryan”. Due le sequenze da ricordare: quella in cui viene assassinato il personaggio interpretato da Julianne Moore (fatta eccezione per il trashoso siparietto della pallina che passa dalla bocca della Moore a quella di Clive Owen e viceversa) e l’epilogo (visivamente straordinario, soprattutto se si paragona ai films di ultima generazione). Assai bella anche la ricostruzione dei campi di concentramento. Non mancano momenti crudi (alcuni anche a sorpresa).
Interpretazioni sufficienti, a parte Clive Owen e Michael Caine che forse riescono a offrire qualcosa in più dei loro colleghi. Poco più di un cammeo per la Moore.
Notevole la messa in scena, grazie a una fredda fotografia (voto: 9) e a scenografie (voto: 8) da post atomico. Di livello le coreografie.
In definitiva, un’opera che migliora di minuto in minuto, ma che forse avrebbe guadagnato qualcosa in più con uno script più chiaro e meno ingarbugliato. Voto: 7
Talentuoso.
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