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Nuovomondo

Regia di Emanuele Crialese vedi scheda film

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La recensione su Nuovomondo

di sasso67
8 stelle

Riferendosi all'esperienza in terra americana di un prozio, Francesco Guccini, in Amerigo, si domanda «Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino,/dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello/e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell'Appennino,/l'inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello». È così, più o meno, che i contadini siciliani di Nuovomondo vedono, attraverso un finestrone di Ellis Island, l'America, terra mitica di fiumi in cui scorre il latte, dove gli ortaggi sono giganteschi come nelle fiabe e dal cielo piovono monete d'oro.
L'America, che già ha ferito Salvatore, i suoi figli e sua madre con il «suono strano» dell'inglese, freddo come un coltello, si rivelerà come quel paese in cui «fu sangue e fu fatica uguale mattina e sera,/per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri...»: ma intanto è già stato il luogo in cui questi contadini avventurosamente arrivati dalla Sicilia vengono sottoposti ad umilianti visite ed ispezioni corporali nonché a test psicoattitudinali, di cui stentano a comprendere scopo e funzionamento.
Crialese descrive il mondo dell'emigrazione con toni fiabeschi, accentuati dai riferimenti tragicomici al cinema muto (si pensa anche al Chaplin dell'Emigrante) e a quello dei Fratelli Marx, con il figlio sordomuto del protagonista (Pietro), descritto con tratti caratteristici sia di Harpo che di Chico Marx.

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