Regia di Allen Coulter vedi scheda film
Un bel noir, basato, come Black Dahlia (libro e film) su fatti reali. In una stanza al primo piano di una bella villetta di Hollywood viene ritrovato il corpo nudo di un noto attore televisivo. Il cadavere giace steso sul letto, con una pistola accanto, con schizzi di sangue sulla parete e santini di Gesù Cristo sparsi sul pavimento. La polizia liquida frettolosamente il caso come suicidio, causato da depressione. Uno scalcinato detective privato, alcolista ed in conflitto con il figlioletto che vive con la moglie separata, parla con la madre del defunto, che non crede al suicidio. Il detective si mette a scavare nella vita di George Reeves (un attore che aveva preso parte a Via col vento ed era diventato celebre, soprattutto per il pubblico infantile, con la serie televisiva di Superman) e scoperchia un covo di serpi. L’attore aveva da tempo una relazione con la moglie di un potente boss della MGM, per cui avrebbe potuto essere ucciso dalla signora, che lui aveva intenzione di lasciare, o dal marito di lei, così pieno di sé da non poter accettare il tradimento, oppure dalla propria fidanzata, alla quale George aveva comunicato di non volerla sposare. Contro la tesi del suicidio, congiuravano anche alcuni altri elementi, come la presenza di lividi sul cadavere, la mancanza di bruciature sulla mano che avrebbe sparato, il fatto che gli amici che stavano festeggiando al piano di sotto hanno atteso ben 45 minuti prima di chiamare l’ambulanza. Il detective scoprirà l’amara verità, in un cammino che lo porta anche a riavvicinarsi, difficoltosamente, al figlio. Funziona l’atmosfera torbida tipica del genere, reinterpretata personalmente dal televisivo Coulter, ma anche l’interpretazione dei vari Adrien Brody, Diane Lane, Bob Hoskins e perfino di Ben Affleck, qui molto più in parte che in altre sue prestazioni. Da vedere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta