Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Premessa: Per poter comprendere questa immensa opera di Aronofsky, bisogna avere conoscenze di molteplici rami culturali: storia antica, teologia, simbolismo, esoterismo, e psicoanalisi. -L'ALBERO DELLA VITA, ovvero L'ESSENZA DELL'ESSERE- L'albero della vita lo ritroviamo simbolicamente nella Qabbalah ebraica, nell'Edda Asatrù, ma anche nei Maya, negli Egizi, e nel Buddhismo. La stella morente come simbolo di rinascita, è il mito della fenice, che rinasce dalle ceneri. Dalla morte rinasce la vita. Quando un corpo si decompone entra a far parte della terra, dalla quale poi nasceranno fiori e piante. La Conoscenza Universale per essere raggiunta necessita di pazienza, di errori, di sacrifici, di sofferenze, perchè una volta raggiunta allevierà per l'eternità le sofferenze passate e future. E' il Nirvana, è il Bodhisattva, è il Samsara entropico, è l'Yggdrassil, è L'Eden dei due alberi, quello della vita e quello della conoscenza, si parla di sephirah qabbalistici, si parla del viaggio dell'essere verso l'illuminazione. La coscienza è antica, e viaggia attraverso archetipi ancestrali. Secondo Jung e Hillman, analizzando la psiche per mezzo della conoscenza antica: la donna è la rappresentazione della parte animica, eterna, creatrice, emotiva, sensibile, mentre l''uomo è la rappresentazione della parte spirituale, mortale, costruttrice, pragmatica, apatica. Nel Tao dell'essere, nel simbolo (da simbolus= unione) dell'Essere, la parte femminile e maschile accomunate rappresentano la perfezione, l'arte in natura, l'origine e fine dell'universo, il fenomeno creatrice e edificante della vita. Dio sta nella parte femminile, e per mezzo di lei si raggiunge l'illuminazione, la presa di coscienza universale. L'anima sta al centro del tempo. Attraverso il tempo, per mezzo del samsara, lei cambia contenitore, e di contenitore in contenitore prende coscienza della coscienza dell'essere che vive in quegli istanti dell'Eterno. Attraverso questo viaggio infinito si acquisisce la conoscenza, e grazie alla conoscenza si acquisisce il significato dell'esistenza, si acquisisce la ragione di comprendere il reale dall'irreale, il razionale dall'irrazionale. Mi sacrifico per dare vita alla Vita, per mezzo della mia morte-non morte che mi porta al ciclo della vita continua, rinasco dalle ceneri, dalla terra. Così si è in grado di vincere anche sulle imprese impossibili. E' ridondante il simbolo della luce, il simbolo della donna come essere di luce, illuminante. "aprite e fate entrare la luce del mattino" perchè è dalla luce del mattino che l'energia sale attraverso i 7 chakra. La mano della donna appoggiata sul Sahasrara dell'uomo, e l'uomo alzando la testa sale attraverso la luce dello spirito, nel Loto a infiniti petali, nella Nebulosa Shibalba verso la rinascita, verso il Risveglio. il numero 3 è ripetuto più volte: nel cielo notturno la costellazione di Orione, le Pleiadi, il triangolo con al centro un punto, simboleggiante il rapporto della santa Trinità con il Sè. Ragione, Emozione e Corpo fisico, sono i mezzi che uniti sono manifesto di Anima. L'equilibrio fra le parti, il simbolo, il Tao, il Bodhisattva, sono Dio, Anima, Creatore. Nessun riferimento cattolico, ma solo simbolico. Il numero 12 è ripetuttamente usato, ed è evidenziata la sua presenza nell'unico capitolo che nella coscienza della parte femminile del Sè dev'essere trascritta. Il numero 12 rappresenta il ciclo completo per eccellenza: 12 sono i mesi dell’anno, 12 gli aspetti del sole cioè i 12 Aditya della tradizione indù che appaiono sotto la forma dei 12 frutti dell’Albero della vita, il quale, posto al centro della città (così come anahata è posto al centro del corpo), dà il suo frutto ogni mese secondo le 12 posizioni successive del sole nello zodiaco nel corso del ciclo annuale.
Sono, infatti, 12 i segni dello zodiaco e ciascuno di essi esprime una fase evolutiva, praticamente identica in tutti i paesi e in tutte le epoche. Compiute tutte le fasi evolutive, il cerchio è completo. Sono 12 le tappe attraverso cui passare affinché un ciclo si compia e quando un ciclo si è compiuto, tutto ricominda capo. Un ciclo, quindi, comprende tutto ciò che si deve attuare, tutte le fasi, tutti i passaggi, in spirito e materia, compiuti e in perfetto equilibrio.
L’equilibrio e la compiutezza del ciclo di evoluzione è sancito ulteriormente dalla stella a sei punte contenuta nel fiore.
La stella a sei punte è costituita dalla congiunzione di due triangoli rovesciati che si intersecano dividendosi in parti tutte perfettamente uguali. Qui tutte le dualità che la manifestazione produce sono in perfetto e stabile equilibrio.
E' l'Anahata, la ruota uncinata, il mezzo con il quale il centro dell'Universo, o centro dei 7 chakra o centro dell'Yggdrassil, è il sentiero percorso dall'Anima per entrare nel corpo, e l'Ajna è il mezzo con il quale agisce sulla Ragione, mentre Sahasrara è il mezzo con il quale essa incontra il Sè del contenitore, verso l'Illuminazione, il Risveglio cosmico, verso la divinità terrena et eterna et cosmica: il Buddha.
L'Anahata (risuonante senza percussione - il 666) è il centro di ricezione dell'energia tellurica, il Vishuddha (il purissimo - il 555 - inizio e fine) è il centro della creazione, emanazione e ricezione di energia creativa, come l'aria che espira ed inspira ciclicamente, L'Ajna (terz'occhio - ove si realizza il comando) centro di ricezione dell'energia animica, alla fine del percorso del serpente asclepico, abbiamo il Sahasrara (il loto dai mille petali - il 777) con qui ci RIcongiungiamo con il divino del nostro essere, etterno e immortale, nel Nirvana, nel Samsara, nell'Immenso-Finito Universo.
Nel film, la guardia alla piramide Maya dice: 'La morte è la via della paura', se non ti lasci condizionare dai sentimenti terreni, se estingui il concetto di paura, e ti lasci travolgere dall'Amore Eterno come entità dinamica e generatrice dell'Universo: entri nel Nirvana. Inoltre aggiungo due citazioni: Buddha: "Senza basarsi sulla Verità Convenzionale la Verità Ultima non può essere realizzata e senza realizzare la Verità Ultima il nirvana non può essere raggiunto. Il nirvana è Pace. Il nirvana è riuscire a liberarsi dei tre difetti fondamentali: la brama, l’odio e l’illusione. nirvana non è il "nulla", esso non viene mai descritto e chi lo ha realizzato lo indica come un’immensa, inimmaginabile e imperturbabile consapevolezza ed è raggiunto solo dagli arhat.; Santideva: « Allo stesso modo dei sugata (buddha) del passato che hanno raggiunto la bodhicitta e hanno avviato il percorso di bodhisattva, anche io risveglierò la bodhicitta e avvierò gradualmente questa formazione per il bene di tutti gli esseri senzienti. Oggi la mia nascita è fruttuosa, la mia condizione umana è giustificata. Oggi nasco nella famiglia dei buddha, sono figlio dei buddha. Da questo momento terrò una condotta degna di questa famiglia e non la macchierò. Come un cieco può trovare una pietra preziosa tra i rifiuti, questa bodhicitta è emersa in me. Di fronte a tutti i "protettori" invito tutti gli esseri senzienti e realizzare lo stato di sugata e in attesa di questa la felicità temporanea. Possa la preziosa bodhicitta sorgere in coloro in cui non è ancora nata, e in chi è già presente non diminuire ma sempre crescere. Che nessuno di loro si allontani mai dalla bodhicitta e che possano sempre volgersi unicamente all'azione "illuminata" ». Dal punto di vista geologico, nella zona del centro del Sud America, Masaru Emoto e altri esperti delle acque e di risonanza vibrazionale, hanno provato che le piante e l'acqua di quelle zone geografiche sono quelle con la fonte di vitalità più alta sul nostro pianeta. Lì nacquero Atlantide, Thule e da lì si divisero i continenti. Giordano Bruno: "De la causa, principio et Uno: « È dunque l'universo uno, infinito, immobile; una è la possibilità assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo et ottimo; il quale non deve poter essere compreso; e perciò infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato e per conseguenza immobile; questo non si muove localmente, perché non ha cosa fuor di sé ove si trasporte, atteso che sia il tutto; non si genera perché non è altro essere che lui possa derivare o aspettare, atteso che abbia tutto l'essere; non si corrompe perché non è altra cosa in cui si cange, atteso che lui sia ogni cosa; non può sminuire o crescere, atteso che è infinito, a cui non si può aggiungere, così è da cui non si può sottrarre, per ciò che lo infinito non ha parti proporzionabili »"
voto:10 e lode. Pochi film nella storia del cinema (prima di questo solo Stalker) sono stati in grado di riassumere in poche parole o immagini la Conoscenza. Questo film se non viene capito passa inosservato come inutile, mezzo fantascientifico, ordinario, confuso e strano. Se viene capito cambia la vita.
Stupenda, Clint Mansell ci sa fare come pochi
Un genio incompreso, quasi inosservato e dimenticato. Giordano Bruno aveva ragione: "la conquista della verità è riservata ai migliori" e come Platone diceva anche "rapporto tra ragione (parte spirituale) e passione (parte animica) nell'ascesi verso la verità".
Uno dei suoi migliori film
Bravissima
quasi inutile... rispetto all'ecclesa interpretazione in Requiem For A Dream
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