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L'albero della vita

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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L'autore

superficie 213

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La recensione su L'albero della vita

di superficie 213
4 stelle

Darren Aronofsky ha diretto l'ottimo IL TEROEMA DEL DELIRO ed il bel REQUIEM FOR A DREAM,quindi non mi aspettavo da lui una ciofeca di queste dimensioni.
Un film eccessivamente barocco,sovraccarico di immagini e di contenuti,che demoliscono ogni aspettativa e che lasciano storditi ed irritati.
Il regista cerca di parlare della morte,della solitudine,dell'anima,ma lo fa in modo pesante,con una mano registica inutilmente virtuosa e neanche capace di donare ritmo alle immagini,che si susseguono sullo schermo senza nessuna vera logica filmica .
Fra paccottiglie new age di terza mano - anche quelle di "prima mano" sono detestabili....figuriamoci queste! -,scene da lacrima movie alla Merola,sci- fi da altarino della stronzata ,dopo meta' film si ha gia' la sensazione di aver visto e sentito troppo.
Nessun dosaggio tra i generi,la fotografia e' eccessivamente pomposa,i dialoghi sono a tratti imbarazzanti e le teorie del registasceneggioatore rasentano il ridicolo involontario,cosi' come molte sequenze,che sono al limite delle (in)decenza.
Protagonisti di questa bruttura sono un Hugh Jackman completamente fuori luogo e parte ed una bellissima ma poco capace Rachel Weisz,che arrancano durante tutta la pellicola scambiandosi sguardoni da fotoromanzo e frasi da libri Harmony.
Insomma,una film davvero pessimo,che spero il suo autore prenda ad esempio per come non si deve girare un film del genere.
Pretenzioso,barocco,palloso e pure senza un minimo di ritmo.

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