Regia di Mike Barker vedi scheda film
Riambientata sulla costiera amalfitana negli anni ’30, con le due protagoniste (la giovane Lady Windermere, innamorata del marito e ingenua, e la matura Mrs. Erlynne, avventuriera di dubbia moralità e madre, senza che questa lo sappia, della prima) tramutate da inglesi in americane, torna al cinema la commedia di maggior successo di Oscar Wilde, Il ventaglio di Lady Windermere, gioco acido di società e immoralità, dove l’amore materno trionfa, ma anche l’ipocrisia non scherza. Nuovo titolo: A Good Woman (il primo titolo previsto da Wilde), in italiano Le seduttrici. Inevitabilmente film “di parola”, che si giova della sceneggiatura intelligente di Howard Himelstein (che sa dove tagliare) e di una Helen Hunt perfetta (che “divora” Scarlett Johansson, nonostante il professionismo “mostruoso” della ragazza), Le seduttrici purtroppo risente della grazia laccata e un po’ “esausta” che spesso connota queste produzioni: fotografia flou, begli ambienti, cartoline dalla costa, costumi magnifici (che fanno venir voglia di mettere subito in pratica una delle battute taglienti del film: davanti a un tradimento, «Le donne comuni si rifugiano nel pianto, le donne carine vanno a fare shopping»). E il manierismo finisce per offuscare persino la grendezza dei dialoghi di Wilde.
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