Assane ha bisogno di lavorare. Per questo è costretto a lasciare l'università e il suo paese d'origine, il Senegal. Arriva a Lampedusa dopo un naufragio. Inizia a cercare lavoro al sud, ma gli vengono offerti solo lavori illegali. Parte alla volta di Firenze dove vive una sua cugina, poi di Torino... Sempre sfruttamento e lavori umili. Alla fine decide di tornare nel suo paese d'origine.
Note
La prima parte del film, mossa e poetica, ha una leggerezza da filmmaker che mostra felicemente come il regista abbia lavorato addosso alle cose, sfruttando le tecnologie leggere e l'improvvisazione. Poi, giunti a Torino, vien fuori una certa pesantezza didascalica, e il ritorno in Africa riallaccia il filo nei modi necessari dell'alta retorica. Ma in definitiva, _Lettere dal Sahara_ appare soprattutto un modello produttivo e "di metodo" per molti giovani registi che abbiano voglia e curiosità di guardarsi incontro, interrogandosi sul cosa, il perché e il come filmare.
C’è dolore e ammirazione, sguardo attento, non si comminano condanne manichee, c’è il bello e il brutto di due mondi diversi, ognuno decide per quale optare
Il film affronta in modo originale e interessante il tema dell'emigrazione, ma anziché lasciare che la poesia emerga dalle situazioni e dai personaggi, la cerca e la esibisce, soprattutto nel finale.
Interessante e necessaria pellicola questa di De Seta, a metà strada tra fiction e documentario. Il regista riesce nel non facile compito di farci partecipare alle vicessitudini del protagonista.
Pessimo esempio di cinema didascalico. Bell'inizio per un finale in tempesta retorica ed in buonismo insopportabile. Il discorso del capo tribu' è ridicolo e invece di avvicinare allontana, invece di integrare, sgrana.
Vent’anni, poco più, dopo Moravia, e queste nuove Lettere dal Sahara sono lontane spazi siderali da quello sguardo.
Il viaggio alla scoperta dell’uomo è finito, da Odisseo passando per Goethe e Sthendal, Blixen e Conrad, sembra che siano trascorsi millenni.
“Su cento e passa film all'anno, provate a fare un elenco dei film italiani sulla droga- dice De… leggi tutto
Il ritorno al cinema di fiction per De Seta, dopo quasi quarant'anni di silenzio sul grande schermo, è in netta continuità con i contenuti dei documentari e dei progetti televisivi nel frattempo realizzati (lavori sulla Sicilia, sulla Calabria, su Hong Kong). Nel complesso il suo è un cinema antropologico, fortemente influenzato dai luoghi e dalle geografie, incentrato sui… leggi tutto
Film lunghissimo, intriso di retorica e di luoghi comuni, a tratti quasi da documentario (specie nell'ultima parte del film). Non si comprende bene dove vuole andare ad apparare: gli immigrati sono tutti buoni e gli Italiani tutti cattivi e spietati? Non sappiamo accogliere il diverso mentre il diverso è pronto ad integrarsi senza pensarci su? A parte qualche brevissimo riferimento allo scontro… leggi tutto
Nella pianura alluvionale. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia,…
...e poi trent'anni / di safari / fra antilopi e giaguari / sciacalli e lapin...
→ ...Schengen... → ...Bossi-Fini... → ...Minniti... → ...Salvini... →
"I problemi per…
"Ora, il punto qui non è lavarsi la coscienza, è riconoscere le nostre responsabilità, riconoscere i nostri errori, riconoscere che avevamo pensato che in qualche modo si potesse…
...a C.B. (l'altro) e al peggio di noi.
...a S.A. (?) e a tutte le altre (50, ad oggi, nel 2021: "Manila, Praga, Tirana, nasci in Angola, muori in Padania").
...a…
Questa è l'ultima antologia della serie YBSF curata da Gardner Dozois (1947-2018) e contiene i racconti a suo giudizio migliori pubblicati nel 2017. “The Year's Best Science Fiction: Thirty-Fifth…
" Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per…
Frammenti di un ventennio a bassa intensità.
- Europa.
- Vita.
- Mediterraneo.
- CO²: ca. 410 ppm.
- Kurdistan.
Articolo di Limes OnLine a firma Lucio Caracciolo…
E Tenie Intestinali, Larve di Mosca, Ragni, Scorpioni, Topi di Fogna & Ratti delle Chiaviche, Iene, Sciacalli, Maiali, Fiere Feroci... Oltre alle amebe mangia-cervello (anche se, a giudicare dalla situazione…
Dice, tipo, che… Alta sui naufragi dai belvedere delle torri, china e distante sugli elementi del disastro, dalle cose che accadono al disopra delle parole - celebrative del nulla -, lungo un facile…
Aquarius “è senz'altro anche il nome di una pizzeria”.
Se sia meglio proteggere gl'interessi dell'ENI nell'Africa equatoriale, sub-sahariana e mediterranea (l'impianto, a risarcimento del periodo…
O Go(l)d Black.
Di Maio, Gigino Gigetto, 'sta cas'aspett'a-tte!
The long walk home / место на земле.
I naufragi, gli annegamenti e le stragi sono fatti che gli accordi internazionali…
Cosa sta aspettando la "comunità islamica" - ad esempio, in Italia - per poter decidere finalmente ch'è giunto il momento di fondare un suo partito politico che le possa dare una degna rappresentanza?…
Il lessico visuale di Incani, dove il paesaggio testimonia il predominio sulla parola e viceversa il logos si fa puro scorcio di scenario, è uno squarcio impressionante ( la casta inceste natura, la…
All'età di 82 anni Vittorio De Seta - siciliano, uno dei grandi vecchi del cinema italiano - torna alla fiction dopo una pausa trentennale durante la quale ha girato soltanto documentari. E proprio dalla sua Sicilia parte l'odissea di Assan, senegalese che compie il suo viaggio della speranza a bordo di una delle tante carrette del mare, arriva a Lampedusa, risale lo stivale fino a…
Senza permesso di soggiorno ,il giovane senegalese musulmano Assane ( Kebe) arriva a Lampedusa e risale l'Italia fino a Torino per badare al fratello disabile,verra'anche aggredito da un gruppo di razzisti.De Seta ottantenne maestro del documentario sa sempre dove piazzare la macchina da presa,raccontando l'Italia di oggi(il film e' di circa una decina di anni fa) e i fatti che racconta il…
La geografia è destino. Invasione, colonizzazione, spartizione, abbandono, governi fantoccio, miniere, discariche.
Go Back, Go West, Keep Going... FireWall, AntiVirus... Stay (A)Live...
…
Piacevolmente insensibile osserva i fuochi in mezzo al mare ancorato ben al sicuro a riva. Rigetta in acqua la colpa come il mare i corpi a terra, e se ne sta al sicuro dal dolore al largo, coi contrappesi…
Parlamenti che ritrovano le Parole, paramenti che ritrovano i cassetti e gli armadi, paradenti e paraventi che a niente serviranno. Ve lo possono dire i ciclisti e i podisti, gli arrampicatori e gli…
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Commenti (7) vedi tutti
C’è dolore e ammirazione, sguardo attento, non si comminano condanne manichee, c’è il bello e il brutto di due mondi diversi, ognuno decide per quale optare
leggi la recensione completa di yumeIl film affronta in modo originale e interessante il tema dell'emigrazione, ma anziché lasciare che la poesia emerga dalle situazioni e dai personaggi, la cerca e la esibisce, soprattutto nel finale.
commento di fornaroloTroppo didascalico, purtroppo e la cosa mi innervosisce. Buono l'inizio, ma la seconda parte lascia un po' a desiderare.
commento di lupaTOCCANTE..xò da quando ritorna in senegal è noioso…
commento di NilayInteressante e necessaria pellicola questa di De Seta, a metà strada tra fiction e documentario. Il regista riesce nel non facile compito di farci partecipare alle vicessitudini del protagonista.
commento di screamPessimo esempio di cinema didascalico. Bell'inizio per un finale in tempesta retorica ed in buonismo insopportabile. Il discorso del capo tribu' è ridicolo e invece di avvicinare allontana, invece di integrare, sgrana.
commento di raffaelChi ben incomincia è già a metà dell'opera.In questo film però l'opera si ferma a metà.L'altra metà è noiosa e scontata.
commento di MassimilianoCossu