Il piccolo Qiang, 2 anni, mandato in un asilo nido a tempo pieno, diviene amico di Beiyan, la sua vicina di letto. Qiang diventa l'incubo delle maestre, ma la sua vitale ribellione è causata dell'incomprensione e della volontà di controllo dei grandi...
Note
L'asilo nido e i 135 interpreti bambini non fanno certo di default un Vigo o un Truffaut. La vita all'interno del "mini-carcere" è specchio incerto tra la filosofia di regime e la ribellione: un colpo al cerchio e uno alla botte, così è contento chiunque. Confezione internazionale del sopravvalutato Zhang Yuan: attenzione alla musica atroce di Carlo Crivelli, emblematica.
I bambini e le bambine sono di una spontaneità e di una freschezza quasi sconvolgente, sembrano interpreti di vaglia rodati da anni di recitazione. Comunque, se durante il film accadesse qualcosa, non sarebbe male…….
"Bastardi a Pechino" era nettamente superiore. Il film è furbo e piatto, si abusa di nudi di bambini e certe scene se le sarebbe pure potute risparmiare…
E' vero, c'e' puzza di bruciato, ma a tratti è delizioso. Forse c'e' un po' troppo nudo infantile. Mi sembra un po' calcata la mano su questi poveri bimbi e in questo senso un poco indelicato. Per quanto riguarda gli asili se davvero erano cosi'non mi sembrano cosi' spaventosi...mi sa che non erano proprio cosi'...o sbaglio? Voglio dire, ai tempi che furono in Italia erano piu' severi! leggi tutto
Nella coproduzione italo-cinese La guerra dei fiori rossi (Kanshangqu Henmei, 2006), Zhang Yuan, regista di spicco della Sesta Generazione, movimento cinematografico urbano dal linguaggio e dalle tematiche strettamente legate alla vita metropolitana, contestualizza situazioni esistenziali e sociali a lui preziose, quali intimità e convivenza, diversità e conformità, audacia… leggi tutto
Zhang Yuan è uno dei registi cinesi contemporanei più sopravvalutati. In vita sua ne ha centrate poche, e il fatto che molti suoi film siano risultati importanti per il contesto politico locale (indipendenza, guai con la censura) non è di per sé un avvaloramento. Sono stati tutti strombazzati e premiati i suoi lavori, Bastardi a Pechino, East Palace, West Palace, Diciassette anni, e tutti… leggi tutto
Anticonvenzionale lo è di certo (e forse non in senso positivo...), ma da qui a rappresentare una bandiera dell'anticonformismo ce ne passa, e parecchio: difatti, l'unico segmento degno di essere citato è quello iniziale. Dopo però che Qiang (Dong Bowen) conclude il proprio ambientamento all'interno dell'asilo, il film finisce le sue carte, diventa monotono e…
Difficile da seguire con attenzione,senza alcuno spunto degno di nota. Unico complimento che va fatto al regista è quello di aver avuto la pazienza e la bravura di far recitare assieme questa folta schiera di bambini, che danno perlomeno piacere alla vista.
"La scuola è il luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica". E' l'istituzione sociale responsabile dell'istruzione e dell'educazione…
Nella coproduzione italo-cinese La guerra dei fiori rossi (Kanshangqu Henmei, 2006), Zhang Yuan, regista di spicco della Sesta Generazione, movimento cinematografico urbano dal linguaggio e dalle tematiche strettamente legate alla vita metropolitana, contestualizza situazioni esistenziali e sociali a lui preziose, quali intimità e convivenza, diversità e conformità, audacia…
VOTO : 5++.
Non mi ha coinvolto più di tanto la visione di questo film, coproduzione italo-cinese, dettaglio che fin da subito mi aveva allarmato.
Parto dal presupposto che non ho letto il romanzo da cui è tratto (strano …), la storia comunque parla della vita di un asilo cinese, vista con gli occhi di un bimbo nuovo arrivato.
Narrativamente mi è parsa una…
Sinceramente non sono riuscito ad appassionarmi a questo film,ho ancora negli occhi lo stupendo film documentario francese Essere e Avere che mi aveva colpito nel prfondo.Questo film cinese piu'che altro mi ha iritato.i bambini sono bravi,spontanei e tutto quello che volete ma l'organizzazione militaresca dell'asilo,con tutti i vestiti uguali e una certa tendenza alla politica da caserma mi…
Bel film assolutamente non melenso, dipende da come lo si interpreta. Se ci si ferma alla tenerezza che possono fare i bambini si giunge alla conclusione che l'operazione è di tipo commerciale ma la mia lettura è diversa. Il modello educativo proposto è di tipo meritocratico e chi esce dalle regole è un rospo, uno da mettere in isolamento. Il bimbo in questo film passa attraverso tre fasi:…
Zhang Yuan è uno dei registi cinesi contemporanei più sopravvalutati. In vita sua ne ha centrate poche, e il fatto che molti suoi film siano risultati importanti per il contesto politico locale (indipendenza, guai con la censura) non è di per sé un avvaloramento. Sono stati tutti strombazzati e premiati i suoi lavori, Bastardi a Pechino, East Palace, West Palace, Diciassette anni, e tutti…
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Commenti (5) vedi tutti
Deludentissima co-produzione Italia-Cina con pretenziose velleità da cinema impegnato.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoFilm furbo dalla Cina … immettendo nel calderone 2 Bambini si pensa d'intenerire lo Spettatore ma tutto questo non avviene mai.voto.0.
commento di chribio1I bambini e le bambine sono di una spontaneità e di una freschezza quasi sconvolgente, sembrano interpreti di vaglia rodati da anni di recitazione. Comunque, se durante il film accadesse qualcosa, non sarebbe male…….
commento di adalbertoUna pellicola graziosa. Un ritaglio della vita di un paese lontano anni luce da noi. www.lanoifilm.com
commento di MondoMarcio"Bastardi a Pechino" era nettamente superiore. Il film è furbo e piatto, si abusa di nudi di bambini e certe scene se le sarebbe pure potute risparmiare…
commento di mandolinos