Regia di Neil LaBute vedi scheda film
Mediocrissimo remake di un horror del 1973
Lo sceriffo Edward Malus,rispondendo ad una urgente richiesta di aiuto da parte di una ex fiamma, si reca presso l'isola "Summerlise" allo scopo di rintracciare la di lei figlia Rowan,scomparsa misteriosamente.Si ritroverà in un posto paesaggisticamente affascinante,immerso in una natura selvaggia e incantevole, dove però vive una comunità operosa,ma decisamente inospitale,i cui abitanti sono poco collaborativi e omertosi quando non addirittura ostili,organizzati in una congrega di matrice matriarcale e guidati da una carismatica "santona"dedita a strani riti neopagani e sacrifici animali e forse anche umani,che renderanno dura la vita del protagonita,un inespressivo Nicholas Cage, che per quanto interroghi persone e setacci il territorio, non riesce a dipanare la matassa,oltretutto è preda di allucinazioni e stenta a distinguere il reale dall'immaginario.
Ovviamente si evitano accuratamente gli spoiler e ci si ferma qui nella sinossi.
Remake di un suggestivo film "The wicher man" del 1973 con il mitico Cristopher Lee,trasposizione cinematografica seconda, del romanzo "Ritual" di David Pinner,è decisamente un "horror" poco riuscito,le critiche che gli sono piovute addosso sono tutte senz'altro meritate,legittime e condivisibili,tuttavia il punto, a mio parere è un altro.
Accanirsi nel rifare o ripetere che dir si voglia, vecchie pellicole di successo,dimostra scarsa fantasia,poca inventiva, ma anche poca lungimiranza commerciale,gli scarsi incassi al botteghino lo dimostrano.Dunque sarebbe opportuno che si cercassero nuovi spunti per concepire qualche horror decente.
Per ciò che riguarda Nicholas Cage,direi che al contrario del buon liquore, che invecchiando migliora,ho la sensazione viceversa che stia peggiorando di volta in volta.
Film da evitare accuratamente.
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