Regia di Neil LaBute vedi scheda film
L'incipit de "Il prescelto" è notevole:un poliziotto della stradale raccoglie una bambola caduta da un'auto in corsa,e raggiunta la vettura e fermatala,per riconsegnare il giocattolo alla donna e alla bambina che la occupano,vede piombar loro addosso un autotreno.Remake americano di un film cult inglese di una trentina di anni fa,mai proiettato da noi nei cinema,"The wicker man"(L'uomo di vimini) ha ricevuto sonore stroncature dalla maggioranza dei recensori,che hanno bersagliato Nicolas Cage,accusato di aver fornito qui una delle sue peggiori interpretazioni:non tutto torna in questo thriller,vedi il protagonista che,giunto sull'isola ove vive la sua ex-convivente,sventola un pò troppo il distintivo per condurre un'indagine non ufficiale, e altri particolri,come la sparizione della donna e della bambina di cui sopra,ma se si regge l'assurdità di alcune situazioni,come la mascherata che avvia al finale,il film non è inguardabile come prospettato.In una comunità in cui misteriosamente tutte le donne hanno gli occhi chiarissimi,l'ape è un animale praticamente sacro,e gli uomini non parlano e lavorano sottomessi,il poliziotto indaga sulla scomparsa della propria bambina,osteggiato dall'opprimente matriarcato pagano che comanda inflessibilmente su tutto.Lo spettatore appassionato di gialli non tarderà a immaginare dove conduce il disegno della trama,ma,pur tenendo conto dell'evidente misoginia del copione,il film di un Neil LaBute troppo presto etichettato come "ex-promessa" si fa seguire senza annoiare.Finale come si faceva trent'anni fa,ai tempi dell'horror convinto di se stesso,per nulla consolatorio e inquietante.Cage alterna troppo perplessità e scatti d'ira,mentre fa una bella figura Ellen Burstyn,come signora che nasconde più di un segreto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta