Regia di David Frankel vedi scheda film
Il battage su carta stampata è di quelli imponenti,la rapidità con cui si sia tratto un film da un best-seller recentissimo testimonia la forte fiducia dei produttori nell'operazione,gli alti incassi in USA(oltre 100 milioni di dollari per una commedia senza effetti speciali di questi tempi è roba) lasciano prevedere analogo risultato positivo anche qui in Europa:solo che "Il diavolo veste Prada" è una commedia che dovrebbe esser perfida,ma che non vale la metà di un film già ambiguo ma più coerente come "Una donna in carriera".E'il classico caso in cui si ha modo di notare la cura con cui viene allestito un prodotto,si ammira la professionalità del casting,e delle buone prove degli interpreti,ma si arriva in fondo e si fatica a individuarne il sapore,come quei gelati ultramontati che ,belli a vedersi,non sanno neanche di zucchero.Il ruolo della cinica direttrice del giornale di moda ,benchè reso con aderenza,non aggiunge nulla di particolare alla carriera,importantissima,di Meryl Streep,Anne Hataway ha qualcosa di Julia Roberts,ma più sensuale,l'annunciato "Eva contro Eva" versione giornalistica,in una sala piena dove nessuno o quasi ride,si rivela un bluff strombazzato da periodici le cui redazioni,forse,ricordano vagamente gli ambienti descritti nel film.Ma i graffi,dove sono?Hanno lasciato troppo spazio alle griffes?
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