Regia di David Frankel vedi scheda film
Premetto che detesto il mondo della Moda, la sua industria, dalle sfilate agli stilisti e alle riviste del settore. Detto questo, pero', devo dire che mi aspettavo cmq un film che avrei apprezzato, in qualche modo. Invece, a poche ore dalla visione, lo odio profondamente. Lo odio perche' e' confezionato alla perfezione, recitato alla perfezione, ma esprime una sostanza di cose abominevoli. Vi e' rappresentato uno "spirito" del mondo del lavoro semplicemente aberrante ma (qui sta il punto) descritto con toni che vanno dal simpatico , al tenero e al divertito. Abbiamo una ragazzotta piuttosto semplice di estrazione sociale bassina che vuole entrare nel mondo del giornalismo e sceglie di farlo passando dalla redazione di una rivista "leader" nel settore della moda. In questa redazione trova una megadirettrice che disprezza i suoi sottoposti, li UMILIA di continuo e li tratta come schiavi quasi vantandosi del proprio cinismo. E la nostra provincialotta cosa fa? dapprima soffre in silenzio...poi (!!!) si adegua e (con la volonta' CE LA PUOI FARE!!! evvai!!!) supera in coglionaggine servile(per alcuni sarebbe "efficienza"...)addirittura le sue colleghe di lavoro. Che poi, oltre a questo percorso umano deplorevole della ragazza, c'e' anche da dire che il film manda il messaggio (falso e inverosimile, o per lo meno verosimile nelle favole dei settimanali rosa) che "i ricchi in fondo in fondo sono SOLI e soffrono piu' degli altri". Insomma un prodotto hollywoodiano che racconta un sacco di balle , pero' le racconta con una Meryl Streep perfetta e uno Stanley Tucci da Oscar. La protagonista si rifa' allo scontatissimo modello della brutta anatroccola che (con...la forza di VOLONTA'...figuriamoci, ettepareva!!!) puo' diventare bellissima (solito modello fasullo alla Bridget Jones: eccheppalle).
Film pericoloso perche' esalta uno "spirito" che andrebbe condannato e su cui c'e' poco da scherzare e/o da romanticheggiare. Non fraintendetemi; non e' che la sto buttando sul politico...A parte che il mondo della moda sono convinto sia davvero cosi' crudele, ma il problema e'che i rapporti di lavoro oramai sono ovunque basati sul servilismo e sullo sfruttamento come quelli raccontati nel film (o ti adegui o te ne vai). Dunque e' materia seria e non per farci su una commediola.
da Oscar: strepitoso.
mah....banalotta, direi, con le mossette giuste e le faccine giuste.
perfetta.
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