Regia di David Frankel vedi scheda film
Nel 2006 "Il diavolo veste Prada" fu uno dei maggiori successi della stagione cinematografica, vuoi per l'ottima prova di Meryl Streep, perfettamente immedesimata nella parte della dispotica direttrice di una delle più importanti riviste di moda (ispirato ad Anna Wintour di "Vogue America"), vuoi per un ritmo frenetico come quello impresso alle giornate delle sue assistenti, un ritmo in grado di cannibalizzare anche la loro vita privata rendendola un'appendice di pochi ritagli di tempo rubati al lavoro. Pur tra alti e bassi e qualche prevedibile risvolto buonista (il brutto anatroccolo che diventa cigno ed entra nelle grazie della tirannica direttrice) il film è comunque gradevole, un caleidoscopico ritratto del mondo della moda con tutti i suoi eccessi ma anche le sue contraddizioni (anche il vestito più semplice è in realtà il risultato di una continua evoluzione, come imparerà al primo giorno di lavoro la nuova assistente che considerava il suo abbigliamento casual una forma di trasgressione in un ambiente cosi' attento alla moda).
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