Regia di Goro Miyazaki vedi scheda film
Fate attenzione, grandi e piccini. Se non avete mai letto la serie di Earthsea di Ursula Le Guin, non ci capirete niente. I racconti di Terramare si concentra sul terzo volume, mandando a ramengo ogni delucidazione ulteriore: e chi non conosce antefatti, perché e percome, non ha la più pallida idea di quello che sta vedendo e ascoltando. Già di suo non è molto corretto. In più, se ci mettiamo un impianto visivo molto tradizionale, senza nerbo, sonnolento e poco appassionante, la frittata è fatta: i grandi non possono che annoiarsi, i piccini addormentarsi. Miyazaki Goro, figlio di Hayao (dalle cui tavole Shuna's Journey il film è ispirato), non possiede un solo grammo della genialità del padre. E quei pochi lampi di inventiva (la melma nera che tutto ricopre e inghiotte) sembrano venire dritti (per non dire copiati) dai suoi capolavori. Tra maghi buoni e cattivi, draghi che si sbranano da soli e ragazzine scontrose, è un proliferare di panorami, orizzonti e tramonti, con svolazzi musicali imperterriti e disegni démodé (il che di per sé non sarebbe un male se?). Due ore davvero sfiancanti, nelle quali anche l'appassionato più "hard" naviga con molte difficoltà.
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