Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Lo stile di Manoel de Oliveira può non piacere, per quel suo inconsueto modo di servire i sentimenti, spalmati come un velo di marmellata all'arancia su un pezzo di pane raffermo. Egli non ama i sapori forti e cedevoli al palato: è un poeta del retrogusto amarognolo, un artista della delicatezza a fior di labbra. In effetti, è solo nel pianto diluito e nel sorriso trascinato che il silente fondo della vita riesce ad affiorare e può iniziare, timidamente, ad esprimersi. Questo "Belle toujours" è la summa di un modo, profondo e discreto al contempo, di cogliere, nelle mezze parole e negli sguardi accennati, i retaggi dell'amore e della sofferenza, i cui echi pesanti fanno fatica a salire in superficie.
De Oliveira si serve a piene mani della signorile sensibilità di Michel Piccoli: un eccezionale interprete, per il quale invecchiare significa evolversi. La sua figura emana serenità, consapevolezza e comprensione, che sono i tesori umanamente più preziosi dell'esperienza di una vita intera.
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