Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Il signor Husson (Michel Piccoli) è a teatro ed a un certo punto scorge tra il pubblico una donna che lui riconosce essere Sèverine (Bulle Ogier), la bella moglie di un suo vecchio amico. Cerca di incrociarla ma la donna, accortasi di lui, fa di tutto per sfuggirgli. A questo punto lo scopo del signor Husson diventa quello di avvicinarla per sapere da lei come gli sono andate le cose dai circa quarant'anni che sono trascorsi. Intanto sosta spesso in un bar dove, tra un whisky e l'altro, si mette a raccontare al barman che lo ascolta assorto la storia di una donna che amava follemente il marito ma che per assecondare le sue più intime e perverse pulsioni sessuali si creò una doppia vita in una casa d'appuntamenti. Gli racconta la storia della "Bella di giorno" di Louis Bunuel che poi è una storia che gli riguarda particolarmente, perchè proprio lui si trovò ad essere l'unico testimone di quel peccaminoso segreto. Dopo estenuanti tentativi, Husson riesce ad avvicinare Sèverine che accetta di incontrarlo al solo scopo di sapere se confessò o meno al marito quel “segreto peccaminoso” che solo lui conosceva. Tra i due si instaura un' enigmatico confronto tutto giocato sulla differente voglia di riavvolgere il nastro di un passato ormai lontano, che finisce per riflettere il diverso modo in cui gli anni hanno inciso sulle rispettive personalità. Husson conserva ancora un ricordo piacevole di quella storia, ne assapora quasi le sensazioni ammantate di sano erotismo. Di contro, Sèverine è un'altra persona dalla morte del marito che, come lei stessa ricorda, "era l'unico pretesto della mia perversità masochista". La partita di fioretto instaurata dai due vecchi amanti, fatta di sguardi e mezze parole, si conclude con un nulla di fatto, con il segreto che rimane ben riposto nello scrigno. Non ha più senso svelarlo ora che la libera Sèverine di allora ha ceduto il passo al maquillage perbenista di adesso, che nei suoi occhi si è spento il fuoco sacro della passione, che la carica sensuale del peccato non ha più un corpo in cui poter essere ospitata. "Belle toujours" è un omaggio sentito e giocoso a uno dei capolavori del maestro spagnolo che solo un grande come Manoel De Oliveira poteva fare con tanta garbata delicatezza. Intelligente, raffinato, immerso in un'elegante atmosfera barocca in cui i chiaroscuri della città di Parigi fanno da sfondo agli unici movimenti di macchina consentiti: quelli lenti che accompagnano il dolce fluire dei gesti e delle parole, gli unici capaci di non trasformare delle ricognizioni esistenziali che si stanno compiendo nella piena consapevolezza che il tempo scorre per ognuno in maniera inesorabile nell’improvvida invasione di campo nel terreno minato dei ricordi più fertili. Retto da un sempre grande Michel Piccoli e da una Bulle Ogier che non fa rimpiangere la Sèverine di Catherine Deneuve (chissà perché non ha voluto partecipare al film), "Belle toujours", nel mentre restituisce la sensualità raccapricciante della "Bella di giorno" di Bunuel, ha la forza di camminare da solo, di dare un contributo autonomo alle faccende degli uomini. Con l'innata maestria di un ultra novantenne pieno di grazia.
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